Ancelotti: "Juve come il mio Real, ecco perché. E c'è un aspetto positivo"

L'opinione dell'allenatore del Real Madrid sul momento dei bianconeri e su Thiago Motta

Carlo Ancelotti si è raccontato ai microfoni di Radio Anch'io Sport. L'allenatore del Real Madrid ha parlato del momento della Juventus, che contro la Fiorentina ha sprecato un'altra occasione per centrare un'importante vittoria. I bianconeri al momento sono al sesto posto in classifica e sono pronti a giocarsi il primo trofeo stagionale nel quadrangolare della Supercoppa italiana. La Vecchia Signora ancora non ha mostrato grandi margini di miglioramento, ma il tecnico dei Blancos ha le idee abbastanza chiare. 

Ancelotti sul momento Juve e Motta

Ancelotti si è espresso così sulla Juve: "Una squadra che non hai mai perso è un aspetto positivo. Se avesse vinto qualche partita in più sarebbe stato meglio, ma Motta è arrivato quest'anno, la squadra è cambiata moltissimo, ha avuto qualche infortunio in difesa come noi. C'è bisogno di tempo e di essere pazienti, anche se la pazienza non è una qualità nel mondo del calcio" - ha spiegato l'allenatore italiano, che sulla panchina bianconera c'è stato dal 1999 al 2001. Poi in generale ha parlato del campionato italiano: "Avvincente, ci sono tante squadre davanti. L'Inter è la più collaudata, ha una rosa competitiva. L'Atalanta sta facendo ottimamente, mentre il Napoli è rinato con il lavoro e la serietà di Antonio Conte". Poi il tecnico si è soffermato anche sull'esonero di Fonseca...

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Ancelotti: "A Fonseca è mancata la continuità"

Ancelotti si è espresso anche sull'esonero ormai ufficiale di Paulo Fonseca con il Milan"Rimango dell'idea che l'esonero dell'allenatore è parte del suo lavoro. Sono stato esonerato mille volte, quando ci sono problemi nella squadra la responsabilità cade sull'uomo solo, cioè l'allenatore. Non è giusto ma purtroppo è così, un tecnico nel suo lavoro è piuttosto solo, soprattutto nei momenti di difficoltà. Si può discutere sulla modalità, ma alla fine il risultato è che l'allenatore smette di allenare e viene mandato via. Mi metto dalla sua parte, questo succede quando si fa questo lavoro, ma si usa dire che quando si chiude la porta si apre un portone. Dispiace, però se ne farà una ragione. Cosa è mancato? Noi li abbiamo affrontati un paio di mesi fa, hanno giocato molto bene e meritato di vincere, probabilmente non ha trovato quella continuità che la dirigenza chiedeva. L'adattamento di tecnico e giocatori nuovi deve essere in linea con i risultati, soprattutto in grandi società come il Milan". Poi sul rapporto con Theo Hernandez e Leao: "Il rapporto non è detto che sia buono solo se si fanno giocare i calciatori, altrimenti sarebbe impossibile perché in campo ci vanno solo in 11 e altri 15 vanno in panchina. Un buon rapporto si basa sul quotidiano e sul rispetto dei ruoli. Se li ha lasciati fuori, avrà avuto le sue buone ragioni".

Ancelotti: "Tornare alla Roma? Sono legato, Ranieri è un amico"

Infine l'allenatore del Real Madrid ha risposto alla suggestione che lo vedrebbe sulla panchina della Roma: "Se ne parla molto, ma io sto molto bene qui e lavoro per rimanere il più a lungo possibile. Ranieri è un amico e sta facendo molto bene, sono contento. Sono molto legato alla Roma e ho sempre ottimi ricordi, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Per ora sto bene qui e non penso al mio futuro. Ho ancora un contratto di due anni qui, ma si possono rompere o allungare. Vincere non è mai facile, ma farlo qui è un po' più semplice rispetto ad altre parti. In Champions arrivare in finale è l'obiettivo di tutti. Fin qui il nostro cammino non è stato semplice, ma mancano due partite per qualificarci e poi vedremo. Il Liverpool ha fatto percorso netto, ma è a marzo e ad aprile che devi essere pronto per vincere". Poi Ancelotti ja parlato anche del tema legato al calendario fitto e ai tanti infortuni...

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Ancelotti: "Questo calendario mette a rischio i calciatori"

L'allenatore ha poi parlato del problema del calendario troppo fitto di impegni: "L'attenzione ora è sul numero delle partite, un calendario esagerato e troppo esigente per i calciatori. Non ci si allena più, ma ci sono solo partite e recuperi. Così non si può andare avanti, con partite ogni tre giorni tutto l'anno. Questo mette a rischio la salute dei giocatori, con tanti infortuni". Invece sul tema arbitri: "Il Var ha portato dei vantaggi, ma quando la decisione è soggettiva come per un rigore le discussioni ci saranno sempre. La tecnologia ha aiutato gli arbitri, c'è anche più rispetto nel rapporto con i giocatori".

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Carlo Ancelotti si è raccontato ai microfoni di Radio Anch'io Sport. L'allenatore del Real Madrid ha parlato del momento della Juventus, che contro la Fiorentina ha sprecato un'altra occasione per centrare un'importante vittoria. I bianconeri al momento sono al sesto posto in classifica e sono pronti a giocarsi il primo trofeo stagionale nel quadrangolare della Supercoppa italiana. La Vecchia Signora ancora non ha mostrato grandi margini di miglioramento, ma il tecnico dei Blancos ha le idee abbastanza chiare. 

Ancelotti sul momento Juve e Motta

Ancelotti si è espresso così sulla Juve: "Una squadra che non hai mai perso è un aspetto positivo. Se avesse vinto qualche partita in più sarebbe stato meglio, ma Motta è arrivato quest'anno, la squadra è cambiata moltissimo, ha avuto qualche infortunio in difesa come noi. C'è bisogno di tempo e di essere pazienti, anche se la pazienza non è una qualità nel mondo del calcio" - ha spiegato l'allenatore italiano, che sulla panchina bianconera c'è stato dal 1999 al 2001. Poi in generale ha parlato del campionato italiano: "Avvincente, ci sono tante squadre davanti. L'Inter è la più collaudata, ha una rosa competitiva. L'Atalanta sta facendo ottimamente, mentre il Napoli è rinato con il lavoro e la serietà di Antonio Conte". Poi il tecnico si è soffermato anche sull'esonero di Fonseca...

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