E si torna a parlare di arbitri...
Ma, come detto, la partita offre pochi spunti e così si parla di arbitri. Ne ha parlato, anzi si è proprio sfogato il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani. Fabiani è un dirigente esperto, ha attraversato molte ere del calcio italiano, troppe per una protesta così impetuosa nel post partita, recriminando l’espulsione di Douglas Luiz nei minuti finali della partita (c’è un pugno sulla cui reale violenza si possono avere leciti dubbi perché le immagini non sono dirimenti e Patric stramazza a terra con un tempo di reazione un po’ lungo). C’è del pregresso perché la Lazio si è sentita defraudata a Firenze, ma altrettanto potrebbe dire la Juventus che ieri ha fatto a meno di Francisco Coinceiçao (e quanto sarebbe servito!) per un’espulsione definita inesistente anche dai vertici arbitrali e costata la più ingiusta delle squalifiche. Anche perché protestare per il colpo di Douglas è lecito, ma associare a quella recriminazione l’inesistenza dell’espulsione (sacrosanta) di Romagnoli rende tutto un po’ più caciarone.
È vero, tuttavia, che ci sono molti errori così come molte interpretazioni arbitrali controverse in questo primo scorcio di campionato e il livello di tolleranza dei protagonisti sembra essersi abbassata. Il Var viene associato a un’idea di infallibilità che non potrà mai avere e rende ancora più cervellotici alcuni aspetti del regolamento già contorti di loro (fallo di mano, pestone e condotta violenta, per esempio). Si può e si deve migliorare e l’abbiamo detto a lungo due settimane fa, così come abbiamo detto che la Juventus non aveva mancato la vittoria contro il Cagliari per l’errore su Conceiçao e ridiciamo che la Lazio non ha perso per l’errore (o presunto tale) su Patric.