Conceicao, parla papà Sergio: "Ecco cosa deve fare per diventare un top"

L'ex tecnico del Porto, presente all'annuncio dei finalisti Golden Boy 2024, ha risposto sulla formazione dei talenti e sull'impatto del figlio Francisco in Serie A
Conceicao, parla papà Sergio: "Ecco cosa deve fare per diventare un top"

"Gestire i giovani talenti è difficile. La cosa principale da capire è se abbiano davvero talento, poi subentrano altre caratteristiche importanti per potere crescere nelle squadre di alto livello". Così Sergio Conceicao, presente all'annuncio dei finalisti del Golden Boy 2024 in programma il 17 ottobre presso l'affascinante Casina Poste in Lungotevere Flaminio. Il tecnico portoghese - che a giugno 2024 ha deciso di separarsi con il Porto - ha risposto sul ruolo dell'allenatore nella formazione dei giovani talenti. L'ex centrocampista della Lazio ha inoltre detto la sua in merito al rendimento del suo quartogenito Francisco, che con la maglia della Juve non ha perso tempo a conquistare la fiducia di Thiago Motta. L'attaccante bianconero non sarà però presente in campo contro la formazione di Marco Baroni, nell'incontro in programma sabato 19 allo Stadium e valido per l'8ª giornata di Serie A. Il giocatore classe 2002 è stato infatti espulso nel corso del match contro il Cagliari: una decisione arbitrale seguita da non poche polemiche.

Conceicao: "Così si formano i giovani talenti"

"C'è tanto da lavorare sia nella fase iniziale che in quella finale della formazione. Ad alti livelli il calcio diventa davvero tanto competitivo - ha dichiarato ai microfoni Sky - . C'è chi riesce e chi no. C'è poi chi non riesce ad esprimere le proprie capacità altrettanto importanti come la mentalità e la consapevolezza che il calcio è un mestiere difficile, e ogni anno che passa porta più partite con più velocità, aggressività e intensità. Alcuni giovani sono già tecnicamente forti, ma noi allenatori dobbiamo essere bravi a non incastrarli solo sul piano tecnico, insegnando loro molte altre cose. Ricordo il caso di Luis Diaz, arrivato al Porto da una piccola squadra colombiana e dopo un anno e mezzo è andato al Liverpool. Ma ce ne sono molti altri, ognuno con il suo carattere e le sue caratteristiche. È importante anche che le società mettano l'allenatore nelle condizioni di formare i talenti. Ci sono tanti giovani che non riescono nonostante a volte bastino piccole cose per metterli sulla strada giusta". Il tecnico si è poi detto dispiaciuto di non potere vedere il Francisco in campo contro la sua ex squadra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Conceicao sulla squalifica di Francisco

"Juve-Lazio senza Francisco? Da appasionato di calcio italiano guardo sempre queste grandissime sfide. Sarebbe stato bello vederlo affrontare una squadra che mi dice così tanto dove ho vinto tanto. Il primo gol in Italia lo segnai con la maglia della Lazio proprio contro la grande Juve in Supercoppa Italiana nel 1998. Mi dispiace che Francisco non sarà in campo. Sarà una grande partita. Lui è partito bene. È veloce e forte nell'uno contro uno. Sapevo che in Italia avrebbe fatto bene. Lui deve aggiungere altre cose. Deve essere umile, ascoltare l'allenatore e i compagni. Come anche domandare a se stesso cosa fare di più per diventare ancora più forte. Quando prenderà il controllo della propria vita calcistica diventerà più facile perché non avrà altre distrazioni e potrà concentrarsi sulla strada da percorrere. Non è facile, ha da lavorare molto. Lui sa cosa deve fare. Il mio ritorno in Italia? Oggi sono contento di essere presente al Golden Boy, domani si vedrà".

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"Gestire i giovani talenti è difficile. La cosa principale da capire è se abbiano davvero talento, poi subentrano altre caratteristiche importanti per potere crescere nelle squadre di alto livello". Così Sergio Conceicao, presente all'annuncio dei finalisti del Golden Boy 2024 in programma il 17 ottobre presso l'affascinante Casina Poste in Lungotevere Flaminio. Il tecnico portoghese - che a giugno 2024 ha deciso di separarsi con il Porto - ha risposto sul ruolo dell'allenatore nella formazione dei giovani talenti. L'ex centrocampista della Lazio ha inoltre detto la sua in merito al rendimento del suo quartogenito Francisco, che con la maglia della Juve non ha perso tempo a conquistare la fiducia di Thiago Motta. L'attaccante bianconero non sarà però presente in campo contro la formazione di Marco Baroni, nell'incontro in programma sabato 19 allo Stadium e valido per l'8ª giornata di Serie A. Il giocatore classe 2002 è stato infatti espulso nel corso del match contro il Cagliari: una decisione arbitrale seguita da non poche polemiche.

Conceicao: "Così si formano i giovani talenti"

"C'è tanto da lavorare sia nella fase iniziale che in quella finale della formazione. Ad alti livelli il calcio diventa davvero tanto competitivo - ha dichiarato ai microfoni Sky - . C'è chi riesce e chi no. C'è poi chi non riesce ad esprimere le proprie capacità altrettanto importanti come la mentalità e la consapevolezza che il calcio è un mestiere difficile, e ogni anno che passa porta più partite con più velocità, aggressività e intensità. Alcuni giovani sono già tecnicamente forti, ma noi allenatori dobbiamo essere bravi a non incastrarli solo sul piano tecnico, insegnando loro molte altre cose. Ricordo il caso di Luis Diaz, arrivato al Porto da una piccola squadra colombiana e dopo un anno e mezzo è andato al Liverpool. Ma ce ne sono molti altri, ognuno con il suo carattere e le sue caratteristiche. È importante anche che le società mettano l'allenatore nelle condizioni di formare i talenti. Ci sono tanti giovani che non riescono nonostante a volte bastino piccole cose per metterli sulla strada giusta". Il tecnico si è poi detto dispiaciuto di non potere vedere il Francisco in campo contro la sua ex squadra.

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