Stefano Tacconi si racconta: il coma, gli anni d'inferno e il nuovo progetto

L'ex portiere della Juventus è stato ospite nel programma Rai condotto da Caterina Balivo: tutti i dettagli

Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus e della Nazionale, è stato ospite dell'ultima puntata de La Volta Buona, condotto da Caterina Balivo, dove ha raccontato il suo dramma e la sua battaglia per tornare a camminare e parlare, supportato dalla sua straordinaria famiglia. Fondamentale nel processo di recupero dopo l'ischemia che ha colpito l'ex calciatore nel 2022 è stato il figlio Andrea. La vita di Tacconi oggi ruota attorno alla sua famiglia, il suo libro, il progetto di un ristorante, la passione per la cucina e il vino, e gli amici che lo sostengono.

Stefano Tacconi, il racconto in tv degli anni dolorosi

Nel corso dell'intervista nel salotto televisivo di Caterina Balivo, Stefano Tacconi ha ricordato quel drammatico giorno del 23 aprile 2022, quando un semplice mal di testa lo aveva portato a prendere un comune antinfiammatorio per poter portare avanti i suoi impegni, senza immaginare ciò che sarebbe successo di lì a poco. Suo figlio Andrea, tuttavia, si è dimostrato pronto e gli ha salvato la vita quando il padre è crollato, perdendo conoscenza. L'ex Juve ha raccontato: “Sono stati tre anni delicati, soprattutto il primo anno quando sono uscito dal coma. Vedere i miei familiari è stato bellissimo. Non ho mai avuto mal di testa prima di quel giorno. Quando ho detto ‘Ho molto mal di testa’, sono crollato e sono entrato in coma. Mio figlio Andrea mi ha tolto la lingua e mi ha salvato la vita”...

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Le parole di Andrea Tacconi

La prontezza di Andrea Tacconi è stata fondamentale nei momenti critici che hanno seguito l'aneurisma del padre Stefano. Il giovane ha agito con prontezza, mettendo da parte le emozioni per salvare la vita del padre. Dopo averlo soccorso, Andrea lo ha affidato ai medici, che sono poi intervenuti per fermare l'emorragia devastante causata dall'aneurisma. Ai microfoni de La Volta Buona, il ragazzo ha ricordato: “Adesso mi chiama badante, ma abbiamo trascorso 3 anni di inferno. Eravamo in macchina ad Asti per una visita, ma lui stava poco bene. Quando siamo scesi, è crollato a terra privo di sensi. Aveva le convulsioni, così l’ho girato su un fianco e gli ho tolto la lingua dalla bocca. Ho visto che respirava e ho chiamato subito l’ambulanza, che è arrivata velocemente”. Ed ancora: "Non sono riuscito a chiamare mia mamma. Poi i dottori, dopo avermi spiegato la situazione, hanno contattato lei".

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Il ricordo di Laura Speranza e gli amici del calcio

Ricordando il momento del risveglio dal coma, Stefano ha detto: “Quando mi sono svegliato, ho visto mia moglie e le ho chiesto: Dove mi trovo? Sei morta anche tu?”. La moglie Laura Speranza ha ripercorso con tanta emozione quei terribili mesi in cui la loro vita è stata sospesa: “Per tre mesi non abbiamo dormito perché i medici ci hanno detto: ‘Tornate a casa e pregate’. Quando mi hanno detto dell'aneurisma, mi è caduta la terra da sotto ai piedi”. La forza e il sostegno della sua famiglia sono stati determinanti per il percorso di recupero di Stefano, sia durante la degenza ospedaliera sia nella lunga riabilitazione.

Durante il lungo e difficile percorso di riabilitazione di Stefano Tacconi, molti amici del passato calcistico gli sono stati vicini, tra cui Totò Schillaci e Michel Platini. Tacconi ha ricordato con affetto l'amicizia con Platini e quanto fosse speciale giocare insieme a lui. Un'altra persona che ha dato grande supporto è stato Walter Zenga, un tempo rivale sul campo ma oggi un caro amico. Andrea Tacconi ha rivelato: “Walter è stato preziosissimo, mi chiamava tutti i giorni” per informarsi sulle condizioni di suo padre.

L'ultimo progetto di Stefano Tacconi

L'ex portiere della Nazionale ha recentemente lanciato un ambizioso progetto: aprire un ristorante con un menù a 15 euro, un’idea che riflette il suo spirito indipendente e controcorrente. Nonostante il suo entusiasmo, la moglie Laura e  il figlio Andrea hanno mostrato preoccupazione per questa iniziativa. L'ex calciatore, nel frattempo, continua a seguire la Juventus con la stessa passione di sempre, partecipando di recente anche ad una partita all'Allianz Stadium. 

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Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus e della Nazionale, è stato ospite dell'ultima puntata de La Volta Buona, condotto da Caterina Balivo, dove ha raccontato il suo dramma e la sua battaglia per tornare a camminare e parlare, supportato dalla sua straordinaria famiglia. Fondamentale nel processo di recupero dopo l'ischemia che ha colpito l'ex calciatore nel 2022 è stato il figlio Andrea. La vita di Tacconi oggi ruota attorno alla sua famiglia, il suo libro, il progetto di un ristorante, la passione per la cucina e il vino, e gli amici che lo sostengono.

Stefano Tacconi, il racconto in tv degli anni dolorosi

Nel corso dell'intervista nel salotto televisivo di Caterina Balivo, Stefano Tacconi ha ricordato quel drammatico giorno del 23 aprile 2022, quando un semplice mal di testa lo aveva portato a prendere un comune antinfiammatorio per poter portare avanti i suoi impegni, senza immaginare ciò che sarebbe successo di lì a poco. Suo figlio Andrea, tuttavia, si è dimostrato pronto e gli ha salvato la vita quando il padre è crollato, perdendo conoscenza. L'ex Juve ha raccontato: “Sono stati tre anni delicati, soprattutto il primo anno quando sono uscito dal coma. Vedere i miei familiari è stato bellissimo. Non ho mai avuto mal di testa prima di quel giorno. Quando ho detto ‘Ho molto mal di testa’, sono crollato e sono entrato in coma. Mio figlio Andrea mi ha tolto la lingua e mi ha salvato la vita”...

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