Pagina 2 | Allarme McKennie: il guaio Juve potrebbe essere più serio del previsto

I colori sono più sfumati rispetto al proverbiale “allarme rosso”, ma in casa Juventus un po’ di apprensione inizia a serpeggiare. La creatura di Thiago Motta ha già dimostrato di avere un’identità ben precisa al di là dei singoli interpreti in campo, ma le individualità di spicco fanno comodo quando la posta in palio cresce. E i bianconeri, da sabato in poi, saranno chiamati a un serrato filotto di sette partite ogni tre giorni che comprende due sfide di Champions League e le gare – tra le altre – con Lazio, Inter e Torino in campionato. Una striscia di impegni esigente da affrontare con l’infermeria affollata, a maggior ragione dopo che alla Continassa sono stati recapitati gli ultimi telegrammi dai ritiri delle Nazionali.

Juve in ansia per McKennie

Il guaio più recente, infatti, ha il nome e il volto di Weston McKennie, tanto per cambiare repentinamente passato da partente a imprescindibile nel giro di poche settimane. L’energia e la duttilità dell’americano hanno stregato Thiago Motta, che però rischia di dover fare a meno (anche) di lui. Come se le scelte non fossero già abbastanza limitate, in vista della ripresa del campionato. Il texano è volato negli Stati Uniti per la prima sosta agli ordini del nuovo ct a stelle e strisce Pochettino, ma è rimasto in panchina contro Panama ed è rientrato alla Continassa prima dell’amichevole con il Messico. I test svolti nel raduno americano hanno evidenziato il rischio di un affaticamento, ma ora il timore è che in allenamento si sia procurato a tutti gli effetti una lesione: gli esami che svolgerà nella giornata odierna al J Medical saranno dirimenti. La possibilità che nemmeno lui sia della partita di fronte alla Lazio è alta, ma il rischio è che debba rimanere ai box per più tempo. Un bel problema per lo staff tecnico bianconero, che dovrà fare a meno di Milik ancora per diverse settimane e di Bremer per tutta la stagione. Ma non solo. Nico Gonzalez spera di recuperare per il big match di San Siro contro l’Inter, però la cautela potrebbe indurre Thiago Motta a inserirlo nuovamente tra i disponibili solo a partire dalla settimana successiva, quella del doppio impegno di campionato con il Parma a Torino nell’infrasettimanale e l’Udinese in Friuli nel week-end.

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Il punto su Koopmeiners

E poi, naturalmente, ci sono i dolori del giovane Koopmeiners, quelli nella zona della seconda costa anteriore destra, che il centrocampista si è fratturato in maniera lievemente scomposta tra la partita di Lipsia in Champions e quella dello Stadium contro il Cagliari. L’olandese sfrutterà la settimana per aumentare gradualmente l’intensità degli allenamenti e per testarsi soprattutto negli scontri fisici: il “corpetto” in carbonio per proteggerlo è pronto, come già era accaduto a Locatelli per un analogo infortunio lo scorso anno, ma l’ex Atalanta non farà ritorno in campo fino a quando non sarà a suo agio nei duelli uomo-a-uomo e fino a quando il fastidio nella respirazione profonda non sarà definitivamente smaltito. Va da sé che la trequarti, sabato sera, sarà orfana di parecchie pedine, scenario che potrebbe indurre il tecnico bianconero ad avanzare in quella posizione elementi come Cambiaso sulla destra o come Douglas Luiz al centro. La buona notizia, a proposito, riguarda invece le condizioni di Weah, ormai prossimo a tornare a lavorare a pieno regime in gruppo: da valutare l’autonomia, ma l’americano con la Lazio ci sarà. Al pari del giovanissimo Adzic, che tra un acciacco e l’altro non ha ancora avuto modo di esordire: da ieri il montenegrino, classe 2006, ha ripreso a lavorare agli ordini di Thiago Motta alla Continassa. La sua prima volta potrebbe non essere poi così lontana.

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Il punto su Koopmeiners

E poi, naturalmente, ci sono i dolori del giovane Koopmeiners, quelli nella zona della seconda costa anteriore destra, che il centrocampista si è fratturato in maniera lievemente scomposta tra la partita di Lipsia in Champions e quella dello Stadium contro il Cagliari. L’olandese sfrutterà la settimana per aumentare gradualmente l’intensità degli allenamenti e per testarsi soprattutto negli scontri fisici: il “corpetto” in carbonio per proteggerlo è pronto, come già era accaduto a Locatelli per un analogo infortunio lo scorso anno, ma l’ex Atalanta non farà ritorno in campo fino a quando non sarà a suo agio nei duelli uomo-a-uomo e fino a quando il fastidio nella respirazione profonda non sarà definitivamente smaltito. Va da sé che la trequarti, sabato sera, sarà orfana di parecchie pedine, scenario che potrebbe indurre il tecnico bianconero ad avanzare in quella posizione elementi come Cambiaso sulla destra o come Douglas Luiz al centro. La buona notizia, a proposito, riguarda invece le condizioni di Weah, ormai prossimo a tornare a lavorare a pieno regime in gruppo: da valutare l’autonomia, ma l’americano con la Lazio ci sarà. Al pari del giovanissimo Adzic, che tra un acciacco e l’altro non ha ancora avuto modo di esordire: da ieri il montenegrino, classe 2006, ha ripreso a lavorare agli ordini di Thiago Motta alla Continassa. La sua prima volta potrebbe non essere poi così lontana.

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