Il bomber ‘pugile’ alla prova Juve: Gatti e Kalulu, visto Demirovic?

L’attaccante dello Stoccarda sarà di scena a Torino in Champions League. Ma occhio anche a Undav…
Il bomber ‘pugile’ alla prova Juve: Gatti e Kalulu, visto Demirovic?© Getty Images

Un altro bomber slavo che gioca in Germania si staglia sulla strada della Juventus in Champions League. Dopo lo sloveno Benjamin Sesko della RB Lipsia (autore di una doppietta alla Red Bull Arena) tocca al bosniaco Ermedin Demirovic dello Stoccarda sfidare i bianconeri all’Allianz Stadium fra otto giorni nell’ambito della terza giornata. Il centravanti degli svevi incute timore visto che occupa il secondo posto nella classifica marcatori della Bundesliga con 5 gol (nessun rigore) in 6 partite dietro il sorprendente egiziano Marmoush dell’Eintracht a quota 8. Anche l’inglese Kane (Bayern) ha firmato sinora 5 reti trasformando però due penalty.

Demirovic, il gol in extremis e Dzeko

Va tuttavia sottolineato che lo Stoccarda – a dispetto dell’ottima forma e della marcature a ripetizione del suo “panzer” bosniaco (in gol anche nella Coppa tedesca) – non ha avuto un buon avvio di stagione dopo il meritato secondo posto assoluto dietro il Bayer Leverkusen (e davanti al Bayern Monaco) centrato nello scorso campionato. Gli uomini del tecnico Seb Hoeness attualmente occupano solo l’ottava posizione in classifica e devono ringraziare proprio Demirovic il quale nell’ultima partita di Bundesliga ha salvato i rossi in virtù di un gol in extremis, al 99’, che ha sancito l’1-1 interno con l’Hoffenheim. E andando a ritroso troviamo un altro 1-1 sempre alla MHP Arena contro i cechi dello Sparta Praga in Champions e un soffertissimo 2-2 a Wolfsburg (rete del pari al 97’ firmata dal tedesco d’origine turca Undav).

A Torino le speranze dei tedeschi si appuntano su questo attaccante 26enne nato ad Amburgo, figlio di genitori bosniaci musulmani emigrati in Germania e compagno del recordman Dzeko nella Nazionale dei “Dragoni blu” di Sarajevo guidati dal ct Barbarez. L’ex romanista oggi capitano del Fenerbahçe si chiama Edin che in bosniaco significa “unico” mentre Demirovic di nome fa Ermedin, traducibile in “prima dell’unico, più dell’unico, oltre l’unico”.

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Demirovic e il soprannome boxer

Il bomber dello Stoccarda è soprannominato “boxer” (o “bokseri”, in Bosnia) perché gli piace festeggiare i gol mimando con i pugni i colpi di un pugile sul ring. "Ha a che fare con il percorso che mi ha portato dove sono ora – la spiegazione di “Demi” – . Dai tempi della scuola fino a quando camminavo per strada. Ovunque andassi, l’ho incanalato dentro di me perché ho sempre avuto bisogno di uscire dalle situazioni difficili fin da quando ero bambino. Anche in campo cerco di fare lo stesso: tirarmi fuori dai momenti malagevoli. Adoro anche la boxe, uno sport che seguo. Io sono un guerriero, uno che non smette mai di combattere. Mi piace far gol, ma quando non segno mi muovo molto, cerco gli spazi, vado alla lotta con i difensori e la squadra può sempre contare sul mio lavoro".

Il debutto nell’Alavés

Ermedin non ha mai giocato per una squadra di club del Paese dei suoi genitori. Ha cominciato nelle giovanili dell’Amburgo, nel 2014 è stato acquistato dalla RB Lipsia (campionato Under 17 e Under 19), nel 2017 il trasferimento gratuito ai baschi dell’Alavés dove, partendo dalla squadra B, ha poi debuttato in prima squadra il 3 gennaio 2018 contro il Formentera in Coppa del Re firmando una doppietta. Tre settimane dopo l’esordio in Liga con il Barcellona e il 6 maggio il primo gol nel massimo campionato spagnolo, avversario il Màlaga.

Quindi è andato tre volte in prestito: ai francesi del Sochaux, agli andalusi dell’Almería e agli svizzeri del San Gallo. Finalmente nel 2020 il ritorno nella natìa Germania. Il Friburgo (club poi rivale della Juventus negli ottavi di Europa League nel marzo dell’anno scorso) lo acquista dall’Alavés per 3,70 milioni di euro. Due anni dopo, luglio 2022, passa all’Augusta per una cifra addirittura inferiore: 2,10 milioni.

Augusta e lo Stoccarda

E lì in Baviera, nella città natale dell’ex bianconero Helmut Haller, Demirovic esplode: prima stagione da 30 partite, 8 gol e 6 assist, seconda (cioè la scorsa) da 33 gare, 15 gol e 10 assist in cui indossa la fascia di capitano dei “Fuggerstädter”. Rullino in crescendo di tutto rispetto che ha convinto il berlinese Fabian Wohlgemuth, ds dello Stoccarda, ad acquistarlo lo scorso 16 luglio per rimpiazzare il franco-guineano Guirassy ceduto al Borussia Dortmund. Prezzo pagato dai rossi: 21 milioni, il decuplo rispetto all’esborso dell’Augusta due anni prima. E oggi Ermedin ne vale già una decina in più. Il numero 9 ha sottoscritto un contratto quadriennale con gli svevi per un salario moderato da 1,675 milioni di euro netti a stagione.

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Demirovic, idolo Ibrahimovic

"Il mio idolo? In assoluto mio papà, un esempio nella vita. Mi ha sempre dato i migliori consigli per la carriera, mi ha sempre supportato anche quando a 16 anni mi sono trasferito a Lipsia e la mia famiglia inizialmente era ancora ad Amburgo. Poi come calciatore certamente Ibrahimovic e non solo perché suo padre è bosniaco come il mio...", la chiosa del bomber dei “roten” tedeschi.

In campo con la Bosnia

Senza tutti i suoi nazionali (assoluti o giovanili), i “resti” dello Stoccarda non sono andati oltre lo 0-0 casalingo giovedì in amichevole con l’Ulm, 14° in Bundesliga II. Oggi intanto Demirovic torna in campo con la Bosnia, di scena al “Bilino Polje” di Zenica di fronte all’Ungheria del ct druentino Marco Rossi, dopo la bruciante sconfitta interna (1-2) subita venerdì in Nations League contro la Germania. Chi ha segnato la doppietta tedesca? Deniz Undav, 28 anni, suo partner offensivo nello Stoccarda. Che ha così vinto il derby personale con il compagno di club...

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Un altro bomber slavo che gioca in Germania si staglia sulla strada della Juventus in Champions League. Dopo lo sloveno Benjamin Sesko della RB Lipsia (autore di una doppietta alla Red Bull Arena) tocca al bosniaco Ermedin Demirovic dello Stoccarda sfidare i bianconeri all’Allianz Stadium fra otto giorni nell’ambito della terza giornata. Il centravanti degli svevi incute timore visto che occupa il secondo posto nella classifica marcatori della Bundesliga con 5 gol (nessun rigore) in 6 partite dietro il sorprendente egiziano Marmoush dell’Eintracht a quota 8. Anche l’inglese Kane (Bayern) ha firmato sinora 5 reti trasformando però due penalty.

Demirovic, il gol in extremis e Dzeko

Va tuttavia sottolineato che lo Stoccarda – a dispetto dell’ottima forma e della marcature a ripetizione del suo “panzer” bosniaco (in gol anche nella Coppa tedesca) – non ha avuto un buon avvio di stagione dopo il meritato secondo posto assoluto dietro il Bayer Leverkusen (e davanti al Bayern Monaco) centrato nello scorso campionato. Gli uomini del tecnico Seb Hoeness attualmente occupano solo l’ottava posizione in classifica e devono ringraziare proprio Demirovic il quale nell’ultima partita di Bundesliga ha salvato i rossi in virtù di un gol in extremis, al 99’, che ha sancito l’1-1 interno con l’Hoffenheim. E andando a ritroso troviamo un altro 1-1 sempre alla MHP Arena contro i cechi dello Sparta Praga in Champions e un soffertissimo 2-2 a Wolfsburg (rete del pari al 97’ firmata dal tedesco d’origine turca Undav).

A Torino le speranze dei tedeschi si appuntano su questo attaccante 26enne nato ad Amburgo, figlio di genitori bosniaci musulmani emigrati in Germania e compagno del recordman Dzeko nella Nazionale dei “Dragoni blu” di Sarajevo guidati dal ct Barbarez. L’ex romanista oggi capitano del Fenerbahçe si chiama Edin che in bosniaco significa “unico” mentre Demirovic di nome fa Ermedin, traducibile in “prima dell’unico, più dell’unico, oltre l’unico”.

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