Thiago Motta tra voragini e speranze: Juve, manca ancora un esordio…

L’organico è tutt’altro che al completo. La strategia di recupero per Koopmeiners: “In campo con la Lazio? Dipenderà dalle sue sensazioni”

La Juventus si avvicina al primo snodo della stagione con il pieno d’entusiasmo, ma non di uomini. Il pareggio-beffa del Cagliari allo scadere, nell’ultimo turno di campionato, pesa ancora sulle coscienze dei bianconeri, senza che però il rigore di Marin abbia annacquato spirito e certezze di un gruppo che sta lavorando con convinzione per avviare un nuovo ciclo vincente. Lo snodo all’orizzonte è quello che andrà da sosta a sosta delle Nazionali: sette partite importanti, con due serate di gala in Champions League e le sfide di campionato – tra le altre – contro Lazio, Inter e Torino. Ma anche, se non soprattutto, sette partite di fila da disputare a tre giorni di distanza l’una dall’altra. Per questo farebbe comodo poter esplorare tutta la profondità della rosa. Epperò, in questo momento, l’organico della Juventus è tutt’altro che al completo.

Motta e la conta delle assenze

L’infortunio di Nico Gonzalez e la contestuale squalifica di Conceiçao aprono una voragine a destra, il crack al crociato di Bremer indebolisce il reparto difensivo e ne limita le rotazioni almeno fino a gennaio. Quelle stesse rotazioni che le ginocchia di Milik stanno impedendo del tutto sul fronte offensivo. E quindi? E quindi Thiago Motta si affida con speranza al rientro di Weah, previsto già per il confronto con la Lazio della prossima settimana, e al recupero in tempi brevi di Adzic e di Koopmeiners. Due giocatori che, in qualche modo, devono ancora lasciare il segno: il classe 2006, frenato da qualche stop fisico di troppo, non ha ancora esordito in bianconero, mentre l’olandese a Torino non ha ancora imboccato la via del gol.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le condizioni Koopmeiners: "Dipende da lui"

Ci è andato vicino a più riprese, prima dell’intervallo della sfida al Cagliari, ma senza fortuna. Poi, anche per lui, si sono spalancate le porte dell’infermeria, a causa un colpo al costato incassato a Lipsia e che ha presentato il conto proprio allo Stadium di fronte ai rossoblù: frattura lievemente scomposta della seconda costa anteriore destra, il verdetto degli esami strumentali di inizio settimana. La zona del corpo è piuttosto delicata, e non permette particolari terapie per accelerare il recupero. L’unica possibilità, allora, è quella di ricorrere a strumenti accessori che tutelino l’area interessata: «Koopmeiners potrebbe indossare un corpetto con un’apposita protezione in carbonio per proteggere la zona della frattura, così da beneficiare di un supporto che impedisca altre botte ed eventuali recidive – ha spiegato ieri il dottor Luca Stefanini, responsabile sanitario della Juventus, a margine di un congresso di medicina sportiva organizzato dal J Medical all’Allianz Stadium –. In campo già contro la Lazio? Dipenderà esclusivamente da quanto dolore sentirà il giocatore». L’occasione si è rivelata propizia anche per una più ampia riflessione sui calendari del pallone e dello sport in generale. «Siamo quasi arrivati al limite di sopportazione per gli atleti: gli impegni aumentano, l’intensità è sempre maggiore e il nostro compito principale è quello di lavorare sulla prevenzione», le parole di Stefanini.

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La Juventus si avvicina al primo snodo della stagione con il pieno d’entusiasmo, ma non di uomini. Il pareggio-beffa del Cagliari allo scadere, nell’ultimo turno di campionato, pesa ancora sulle coscienze dei bianconeri, senza che però il rigore di Marin abbia annacquato spirito e certezze di un gruppo che sta lavorando con convinzione per avviare un nuovo ciclo vincente. Lo snodo all’orizzonte è quello che andrà da sosta a sosta delle Nazionali: sette partite importanti, con due serate di gala in Champions League e le sfide di campionato – tra le altre – contro Lazio, Inter e Torino. Ma anche, se non soprattutto, sette partite di fila da disputare a tre giorni di distanza l’una dall’altra. Per questo farebbe comodo poter esplorare tutta la profondità della rosa. Epperò, in questo momento, l’organico della Juventus è tutt’altro che al completo.

Motta e la conta delle assenze

L’infortunio di Nico Gonzalez e la contestuale squalifica di Conceiçao aprono una voragine a destra, il crack al crociato di Bremer indebolisce il reparto difensivo e ne limita le rotazioni almeno fino a gennaio. Quelle stesse rotazioni che le ginocchia di Milik stanno impedendo del tutto sul fronte offensivo. E quindi? E quindi Thiago Motta si affida con speranza al rientro di Weah, previsto già per il confronto con la Lazio della prossima settimana, e al recupero in tempi brevi di Adzic e di Koopmeiners. Due giocatori che, in qualche modo, devono ancora lasciare il segno: il classe 2006, frenato da qualche stop fisico di troppo, non ha ancora esordito in bianconero, mentre l’olandese a Torino non ha ancora imboccato la via del gol.

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