Infortuni, medico Juve lancia l'allarme: "Arrivati al limite umano"

Da Adzic a Koopmeiners, passando per Weah e Thuram: gli stop forzati sono sempre più frequenti. Le dichiarazioni del direttore generale del J Medical
Infortuni, medico Juve lancia l'allarme: "Arrivati al limite umano"

"Nello sport di alto livello siamo quasi arrivati al limite di quello che può sopportare l'essere umano. Stanno aumentando gli impegni, il calendario è molto congestionato. È chiaro che ci si fa male di più, perché si gioca di più e lo si fa a una intensità decisamente maggiore rispetto a qualche anno fa". Lo ha detto a LaPresse Luca Stefanini, direttore generale del J Medical, a margine del Congresso Internazionale 'Alpine Skiing: Injuries and Prevention', organizzato proprio da J|medical all'Allianz Stadium.

Le parole di Luca Stefanini

"Il nostro compito è lavorare sulla prevenzione, migliorare la nostra capacità di cura e le tecniche chirurgiche perché è chiaro che l'obiettivo è far sì che l'atleta, infortunato in modo più o meno grave, torni poi al 100% - ha proseguito -. L'obiettivo finale è un recupero funzionante al 100% consentendogli di rientrare al livello pre-infortunio". Nei giorni scorsi il ct della Nazionale Luciano Spalletti sul tema si era espresso dicendo che "non si gioca troppo, per me bisogna essere attrezzati per giocare molto. Bisogna far giocare anche chi è dietro, far crescere tutti".

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Koopmeiners e il giubbotto 'armatura'

Il giubbotto 'armatura' che potrebbe consentire al centrocampista della Juventus Teun Koopmeiners, alle prese con una frattura lievemente scomposta della seconda costa anteriore destra, di anticipare il rientro in campo è "un corpetto con una zona un pochino rinforzata", ha spiegato sempre Luca Stefanini.

"È semplicemente una protezione in carbonio che viene utilizzata nella zona della frattura - ha evidenziato -. Quando ci sono dei traumi, un po' come succede nello sci in cui ci sono gli air bag, si cerca di dare un supporto per evitare che un'altra botta o gomitata possa causare una recidiva. Se può rientrare già con la Lazio? Questo dipende dal dolore, esclusivamente da quello", ha concluso.

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Gli infortuni in stagione

In questo primo scorcio di stagione il neo-tecnico della Juventus Thiago Motta non ha mai avuto la totalità della rosa a disposizione. Arek Milik, alle prese con il recupero dell'infortunio al ginocchio rimediato alla 'vigilia' degli Europei, è stato costretto a subire una nuova operazione e resterà fuori ancora alcuni mesi. Anche il giovane talento montenegrino Vasilije Adzic, per problemi muscolari, non ha mai potuto essere arruolabile, né per la Prima Squadra, né per la Next Gen di Paolo Montero.

Ma la conta degli infortunati non finisce qui. Weah e Thuram hanno patito delle noie di natura muscolare già alla prima giornata contro il Como, con l'esterno statunitense, poi, che si è fermato nuovamente per una distorsione alla caviglia rimediata contro il Napoli. A loro si sono aggiunti poi il gravissimo infortunio di Bremer contro il Lipsia, match in cui ha dato forfait anche Nico Gonzalez, e il problema alla costola di Koopmeiners.

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"Nello sport di alto livello siamo quasi arrivati al limite di quello che può sopportare l'essere umano. Stanno aumentando gli impegni, il calendario è molto congestionato. È chiaro che ci si fa male di più, perché si gioca di più e lo si fa a una intensità decisamente maggiore rispetto a qualche anno fa". Lo ha detto a LaPresse Luca Stefanini, direttore generale del J Medical, a margine del Congresso Internazionale 'Alpine Skiing: Injuries and Prevention', organizzato proprio da J|medical all'Allianz Stadium.

Le parole di Luca Stefanini

"Il nostro compito è lavorare sulla prevenzione, migliorare la nostra capacità di cura e le tecniche chirurgiche perché è chiaro che l'obiettivo è far sì che l'atleta, infortunato in modo più o meno grave, torni poi al 100% - ha proseguito -. L'obiettivo finale è un recupero funzionante al 100% consentendogli di rientrare al livello pre-infortunio". Nei giorni scorsi il ct della Nazionale Luciano Spalletti sul tema si era espresso dicendo che "non si gioca troppo, per me bisogna essere attrezzati per giocare molto. Bisogna far giocare anche chi è dietro, far crescere tutti".

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