Su Guardiola, Napoli, Atalanta, Fabiani e Krstovic
“Guardiola? Conoscendo Pep, penso che per sentirsi completo vorrebbe allenare in Italia perché ha un legame molto forte con il calcio italiano. Spesso, nei momenti di pausa, viene a Brescia. Ho avuto un’esperienza bellissima con lui, già all’epoca era un allenatore per come parlava. Aveva in testa il suo calcio. Lo ammiravo perché, nonostante fosse diverso da Mazzone, amava il mister e non l’ha mai messo in discussione. Accetterei una sfida al Napoli o all’Atalanta? Non è una questione dove andare, è una questione di trovare il progetto. Non ho mai parlato di calcio con De Laurentiis e non ho mai avuto modo di conoscerlo. Napoli e Atalanta sono progetti vincenti, fa poco la differenza. Fabiani? Mai avuto rapporti con lui, sia quando è stato alla Salernitana sia alla Lazio. Non siamo mai andati a pranzo, non ho mai avuto un rapporto umano. Ho sempre rispettato le scelte del presidente. Con Lotito frizioni? No, Lotito sapeva già il mio pensiero molto prima che andassi via dalla Lazio. Krstovic? È un buon attaccante, ma deve crescere tanto. Io penso che tra due stagioni quando sarà maturo, magari gli farà bene cambiare aria e andare via dal Lecce", afferma ancora Tare.
Su Milan, Lazio e l'Inter di Inzaghi
“Ai tempi di Paolo Maldini c’è stato forte interesse di portarmi al Milan e lavorare con lui. Ma per vari motivi non è stato possibile e ho continuato alla Lazio, eravamo nel punto più alto del progetto. E siamo stati i pretendenti per vincere lo Scudetto, prima del Covid. Facile salire ora sul carro. Ricordo le prime interviste di Baroni, dove diceva che bisognava prepararsi per partire a mille sin da subito. Questa Lazio ha tanta qualità fisica, tanta esplosività, ha giocatori che fanno le due fasi in modo perfetta. Si vede che l’allenatore ha un’idea di gioco. Credo che sia la squadra che faccia più divertire di tutta la Serie A. Si è creata armonia tra gruppo e staff, e la gente si sta innamorando piano piano. Spero che duri a lungo, perché Baroni è una persona per bene. Chi lavora in questo ruolo merita rispetto. Il tempo sarà galantuomo. Io penso che una squadra che negli ultimi due anni ha cambiato tanto. Al Milan è cambiato l’allenatore, sono cambiati i giocatori, mancano i leader veri. Ma io penso che i giocatori possono fare la differenza e nonostante le difficoltà può dire la sua sulla lotta per lo Scudetto e può recuperare anche nel cammino in Champions League. L’Inter è uno di quei 10 club al mondo che se alleni hai toccato il massimo della carriera, ma Inzaghi ha tanto tempo davanti a sé. Spero rimanga a lungo all’Inter. Io penso che nel nostro Mondo bisogna capire il momento giusto per andare via e riaccendere la voglia per ripartire da un progetto nuovo. Inzaghi ha dimostrato di essere tra i cinque top allenatori al mondo che può allenare squadre di livello mondiale”, conclude Tare.
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