Bremer, la Juve cerca il sostituto: i nomi in lista e il rebus Arthur

Giuntoli e la dirigenza bianconera al lavoro per assicurare a Thiago Motta il rimpiazzo del difensore brasiliano dopo il gravissimo infortunio

TORINO - Prima la difesa. Se nell’immaginario comune Thiago Motta è il filosofo del gioco intenso e del possesso palla, aspetti in fin dei conti pienamente appartenenti al suo credo calcistico, le ultime stagioni del tecnico della Juventus confermano quanto sia altrettanto, se non innanzitutto, attento alla solidità delle proprie squadre. Terza miglior difesa della Serie A sulla panchina del Bologna un anno fa, primo gol incassato al crepuscolo della settima giornata ora a Torino. Prima la difesa, dunque. In campo, perché quella è la base su cui edificare i successi di domani. E anche sul mercato, se le esigenze del momento lo richiedono.

Sì, le esigenze del momento, in casa bianconera, tendono a etichettare come primaria la questione della retroguardia, all’indomani dell’infortunio al crociato che terrà Bremer ai box fino al termine di questa lunga e dispendiosa annata. Il reparto è stato considerato numericamente congruo in estate, al punto da aprire alle cessioni di Rugani e di Djalò, ma lo stop del totem brasiliano cambia radicalmente le carte in tavola. Anche perché Thiago Motta ha animo decisionista e serve tempo per mutare le certezze che si strutturano nella sua testa: Danilo non l’ha ancora convinto appieno, Cabal pare viaggiare in scia. E, allora, le alternative per sopperire all’assenza di Bremer non abbondano, pur tenendo a mente la possibilità di vedere al centro della difesa tanto il giovane Savona quanto un adattato Locatelli.

Motta e Giuntoli sono pienamente consapevoli della situazione, al punto da aver sondato anche il mercato degli svincolati. Ma in giro non ci sono profili che possano sposarsi con le idee del tecnico, ovvero giocatori che abbiano caratteristiche simili a quelle dei target individuati in estate prima di chiudere con il Milan per Kalulu: da Calafiori a Buongiorno, passando per Todibo.

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I nomi per la difesa Juve

La Juventus monitora da tempo Jorrel Hato, enfant prodige del vivaio Ajax con oltre 70 presenze in prima squadra a soli 18 anni, ma le richieste economiche dei lancieri valicano le disponibilità di Giuntoli: servirebbe un’operazione creativa, sulla scorta dei buoni rapporti allacciati con il club olandese proprio grazie al prestito di Rugani. I principali obiettivi, al momento, cioè ancora a tre mesi di distanza dall’apertura della prossima sessione di mercato, si chiamano allora Sam Beukema e Jakub Kiwior. Il centrale del Bologna era stato voluto un anno fa sotto il San Luca proprio da Thiago Motta, che l’aveva utilizzato poi in stagione con straordinaria continuità, mentre il polacco aveva lavorato con l’allenatore ai tempi dello Spezia, quando era stato utilizzato anche davanti alla difesa in virtù delle buone qualità tecniche. Ma, se il primo è tuttora un perno dei felsinei impegnati nella campagna in Champions League, il secondo nell’Arsenal ha finora collezionato appena 17’ in sette turni di Premier League... 
 
La lista dei desideri, nelle prossime settimane, verrà ulteriormente affinata, in attesa di gennaio. Altrimenti? Non mancano possibili soluzioni interne. Dalla promozione del brasiliano Pedro Felipe, attualmente alle prese con un infortunio in Next Gen, al rientro anticipato di alcuni giovani in giro per l’Europa: difficile riportare subito a casa Facundo Gonzalez, fresco di esordio in Champions con il Feyenoord, più semplice trattare con il Sassuolo per Muharemovic. Molto dipenderà dagli incastri del mercato. E dalla disponibilità economica del momento. Arthur, tanto per citare un esempio, piace all’ex bianconero Benatia, consigliere di quel Marsiglia dove allena De Zerbi e dove gioca Rabiot, e continua a piacere pure alla Fiorentina: una soluzione al rebus del brasiliano assicurerebbe alle casse bianconere quantomeno un ricco risparmio...

 

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TORINO - Prima la difesa. Se nell’immaginario comune Thiago Motta è il filosofo del gioco intenso e del possesso palla, aspetti in fin dei conti pienamente appartenenti al suo credo calcistico, le ultime stagioni del tecnico della Juventus confermano quanto sia altrettanto, se non innanzitutto, attento alla solidità delle proprie squadre. Terza miglior difesa della Serie A sulla panchina del Bologna un anno fa, primo gol incassato al crepuscolo della settima giornata ora a Torino. Prima la difesa, dunque. In campo, perché quella è la base su cui edificare i successi di domani. E anche sul mercato, se le esigenze del momento lo richiedono.

Sì, le esigenze del momento, in casa bianconera, tendono a etichettare come primaria la questione della retroguardia, all’indomani dell’infortunio al crociato che terrà Bremer ai box fino al termine di questa lunga e dispendiosa annata. Il reparto è stato considerato numericamente congruo in estate, al punto da aprire alle cessioni di Rugani e di Djalò, ma lo stop del totem brasiliano cambia radicalmente le carte in tavola. Anche perché Thiago Motta ha animo decisionista e serve tempo per mutare le certezze che si strutturano nella sua testa: Danilo non l’ha ancora convinto appieno, Cabal pare viaggiare in scia. E, allora, le alternative per sopperire all’assenza di Bremer non abbondano, pur tenendo a mente la possibilità di vedere al centro della difesa tanto il giovane Savona quanto un adattato Locatelli.

Motta e Giuntoli sono pienamente consapevoli della situazione, al punto da aver sondato anche il mercato degli svincolati. Ma in giro non ci sono profili che possano sposarsi con le idee del tecnico, ovvero giocatori che abbiano caratteristiche simili a quelle dei target individuati in estate prima di chiudere con il Milan per Kalulu: da Calafiori a Buongiorno, passando per Todibo.

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