Pogba, e ora? Cosa farà la Juventus e qual è il suo destino. L'indizio di Evra

Il francese vede la luce dopo l'incubo doping, il 2025 sarà l'anno del suo ritorno in campo. Ma il finale della favola è ancora da scrivere
Paul Pogba prepara il ritorno, ma probabilmente non alla Juventus. Il centrocampista francese, squalificato per 4 anni dal Tribunale Nazionale Antidoping dopo essere risultato positivo a sostanze dopanti, ha visto il suo ricorso parzialmente accolto dal Tas, il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, che ha ridotto la squalifica a 18 mesi. Considerando che il “Polpo” è stato fermato l’11 settembre 2023, quando era emersa la positività dopo la sfida con l’Udinese del 20 agosto 2023, nella prima giornata di campionato in cui non aveva manco giocato ed era rimasto in panchina per tutti i 90 minuti, potrebbe tornare a giocare l’11 marzo 2025 e cominciare ad allenarsi fin da gennaio. Difficile però che accada con la Juventus, che lo ha ancora a libro paga anche se in sospeso con lo stipendio al minimo salariale (circa 2 mila euro al mese) in attesa che il giocatore potesse difendersi e chiarire la propria posizione.

Pogba e il comunicato sulla sentenza

Il Tas ha così riconosciuto la buonafede di Pogba nell’assumere l’integratore “incriminato” che gli aveva prescritto un medico durante il suo soggiorno a Miami: fin da subito il francese aveva puntato sull’inconsapevolezza dell’assunzione nella sua linea difensiva. Non aveva accettato il patteggiamento, che gli avrebbe potuto ridurre la squalifica, dopo che la Procura antidoping aveva chiesto il massimo della pena, ma aveva scelto di andare a processo e poi fare ricorso al Tas. E adesso può tornare a sorridere.
«Finalmente l’incubo è finito - dice il “Polpo” attraverso un comunicato - Non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui potrò di nuovo seguire i miei sogni. Ho sempre dichiarato di non aver mai violato consapevolmente le norme antidoping, gioco con integrità e voglio ringraziare il Tas che ha ascoltato le mie spiegazioni. Questo è stato un periodo estremamente angosciante nella mia vita perché tutto ciò per cui avevo lavorato così duramente è stato messo in pausa. Grazie per tutto l’amore e il supporto. Non vedo l’ora di tornare in campo. Nessun riferimento alla Juventus, ma soltanto alla sua voglia di non arrendersi a quella che definiva un’ingiustizia e alla sua smania di tornare. Come ha indicato qualche ora prima sui suoi social, postando una foto in cui indossa le scarpe da calcio e mettendo nelle descrizioni il simbolo di una clessidra che indica il countdown.

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Pogba-Juve, la situazione

Quando il Tas ufficializzerà la riduzione della squalifica, arriverà il momento per il giocatore e la Juventus di fare chiarezza perché Pogba ha un contratto con il club bianconero fino al giugno 2026 che si sarebbe azzerato con la vecchia squalifica di 4 anni, ma che adesso invece si riattiva. E con lui anche il mega ingaggio del francese, 8 milioni netti più di 2 di bonus con il regime di decreto crescita, per un totale di 12 milioni e mezzo lordi.
Visto che la riduzione del Tas non è una sentenza di assoluzione, la condanna resta e con essa la possibilità per la Juventus, in caso di giocatori squalificati per doping, di puntare sulla risoluzione del contratto con una buonuscita. Tra l’altro, nelle carte del bilancio bianconero è inserito un accantonamento specifico, a sottolineare come la linea del club non sia quella del reintegro, ma dell’addio.

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Evra spinge Pogba al Marsiglia

Il primo a gioire per la riduzione della squalifica a Pobga è il compagno di squadra Dusan Vlahovic: l’attaccante serbo ha addirittura lanciato l’hashtag “PogBack2Back” con tanto di clessidra a segnare il tempo che manca per rivedere il Polpo in campo. Ma non è l’unico ad applaudire alla bella notizia per il nuovo inizio del centrocampista francese, che nonostante la squalifica, e ormai tredici mesi lontano dal campo, ha ancora tantissimi ammiratori. Tra le reazioni positive non potevano mancare quelle dei compagni di Nazionale come Marcus Thuram e Kylian Mbappé, oppure quelle di ex bianconeri come Moise Kean, Iling Junior, Leonardo Bonucci e, in particolare, dall’amico Patrice Evra. I due hanno giocato insieme alla Juventus nella prima esperienza di Pogba in bianconero e in questo anno difficile per il Polpo il difensore non l’ha abbandonato, sentendolo spesso al telefono e venendo anche a Torino a trovarlo. E proprio Evra parla del futuro del Polpo sottolineando come difficilmente sarà a strisce bianconere. «Al 99 per cento penso che non rivedremo Paul con i colori della Juve. Deve voltare pagina». Però Evra avrebbe anche la soluzione pronta per trovare una squadra a Pogba. «Chiamerò Benatia (ex bianconero, ora dirigente del Marsiglia, ndr) perché le porte al Marsiglia sono aperte». Dove Pogba troverebbe anche un altro francese ex Juve, Adrien Rabiot.

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Paul Pogba prepara il ritorno, ma probabilmente non alla Juventus. Il centrocampista francese, squalificato per 4 anni dal Tribunale Nazionale Antidoping dopo essere risultato positivo a sostanze dopanti, ha visto il suo ricorso parzialmente accolto dal Tas, il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, che ha ridotto la squalifica a 18 mesi. Considerando che il “Polpo” è stato fermato l’11 settembre 2023, quando era emersa la positività dopo la sfida con l’Udinese del 20 agosto 2023, nella prima giornata di campionato in cui non aveva manco giocato ed era rimasto in panchina per tutti i 90 minuti, potrebbe tornare a giocare l’11 marzo 2025 e cominciare ad allenarsi fin da gennaio. Difficile però che accada con la Juventus, che lo ha ancora a libro paga anche se in sospeso con lo stipendio al minimo salariale (circa 2 mila euro al mese) in attesa che il giocatore potesse difendersi e chiarire la propria posizione.

Pogba e il comunicato sulla sentenza

Il Tas ha così riconosciuto la buonafede di Pogba nell’assumere l’integratore “incriminato” che gli aveva prescritto un medico durante il suo soggiorno a Miami: fin da subito il francese aveva puntato sull’inconsapevolezza dell’assunzione nella sua linea difensiva. Non aveva accettato il patteggiamento, che gli avrebbe potuto ridurre la squalifica, dopo che la Procura antidoping aveva chiesto il massimo della pena, ma aveva scelto di andare a processo e poi fare ricorso al Tas. E adesso può tornare a sorridere.
«Finalmente l’incubo è finito - dice il “Polpo” attraverso un comunicato - Non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui potrò di nuovo seguire i miei sogni. Ho sempre dichiarato di non aver mai violato consapevolmente le norme antidoping, gioco con integrità e voglio ringraziare il Tas che ha ascoltato le mie spiegazioni. Questo è stato un periodo estremamente angosciante nella mia vita perché tutto ciò per cui avevo lavorato così duramente è stato messo in pausa. Grazie per tutto l’amore e il supporto. Non vedo l’ora di tornare in campo. Nessun riferimento alla Juventus, ma soltanto alla sua voglia di non arrendersi a quella che definiva un’ingiustizia e alla sua smania di tornare. Come ha indicato qualche ora prima sui suoi social, postando una foto in cui indossa le scarpe da calcio e mettendo nelle descrizioni il simbolo di una clessidra che indica il countdown.

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