Il calcio di Motta e il giudizio su Cambiaso
Al di la di queste prime partite in chiaroscuro cosa le piace del calcio di Motta e sotto quale aspetto lo trova particolarmente moderno? «Intanto il fatto che va a ricercare novità all’interno della rosa. Questa è una cosa bella, che dà entusiasmo. Mette in concorrenza tutti quanti. E ci sono anche situazioni difficili da digerire, come Danilo che non ha quasi mai giocato. Però la squadra ha preso zero gol per cui Motta ha ragione. Secondo me lui vorrebbe più bravura sugli esterni, ecco perché ha messo Koopmeiners così vicino a Yildiz per agevolarlo nella sfida col Napoli. Si vede che studia situazioni alternative per avvicinare l’area avversaria. Ciò che sinora è riuscito molto bene alla Juve è il contropiede, la squadra quando ha spazio è bellissima da vedere in velocità. Azioni corali davvero interessanti, che entusiasmano».
Tra i giocatori che si stanno dimostrando universali nell’interpretare il proprio ruolo c’è Cambiaso. Cosa pensa di lui? «È un ragazzo che ha iniziativa. Con il Napoli ha fatto quell’azione magnifica con un dribbling in mezzo al campo a cui è seguita la percussione sino al limite per l’assist a Koopmeniers che poi ha tirato alto sopra la traversa. Spero di vederne sempre più spesso di queste proposte. Non mi piace quando la Juventus esagera con i passaggi indietro o quelli orizzontali. Sbagliare un passaggio verso la porta avversaria ci sta perché cerchi di far male, a forza di insistere con questi retropassaggi prima o poi sbagli e sarebbe deleterio perché non stavi rischiando per cercare di essere pericoloso. Gli allenatori di una volta vengono criticati spesso ma a chi aveva le qualità per farlo chiedevano di puntare l’uomo, saltarlo e creare la superiorità numerica. È fondamentale questo aspetto. E nel gioco di oggi avere chi dribbla è strategico: alla Juve ci sono e quindi lo facciano, da Gonzalez, Yildiz e Conceiçao. Dribblino di più! Il calcio, in generale, con questi passaggi continui in difesa sta diventando poco rispettoso per i tifosi che pagano il biglietto e vanno allo stadio non per vedere il portiere con la palla tra i piedi ma la mezzala che punta l’uomo. Non va bene così».