Fenomeno Yildiz, l’intuizione dell'ex Juve: così l’ha perso il Bayern

Allegri lo spedì dal barbiere, Szczesny fece una scommessa: dalla 19 alla 10, una strada da predestinato

TORINO - Era il 19 agosto 2022. Indossava la maglia numero 19: chissà se la intendesse già allora come la 1+9. Kenan Yildiz si è fatto vedere per la prima volta in Under 19: debutto in campionato contro il Sassuolo, finito 1-1, ma senza squilli del turco. Eppure qualche movenza lasciava intravedere qualcosa. Qualcosa di magico, evidentemente. Perché poco più di due anni dopo Yildiz si prende la Juventus. Nel palcoscenico più prestigioso, all’esordio in Champions League, con la casacca numero 10. Da leader tecnico del progetto Thiago Motta, da beniamino dei tifosi, con un gol alla Del Piero. Una favola, sì. Bellissima, ma guai a parlare adesso di lieto fine: il meglio, infatti, deve ancora venire. La notte contro il Psv, in realtà, nasce da molto, molto lontano. Da un’intuizione di Matteo Tognozzi, oggi direttore sportivo del Granada, che da responsabile dell’area scouting fiuta una grande occasione: l’indecisione del Bayern Monaco sul rinnovo di contratto. Tognozzi capisce che ci sono degli intoppi. Lo ha raccontato al nostro giornale Hector Peris, ai tempi procuratore di Yildiz: "Quando Tognozzi ha avuto le informazioni non ha perso tempo, nonostante la Juve in quei giorni stesse chiudendo la cessione di De Ligt al Bayern Monaco. Fu un momento di tensione, ma la Juventus ha vinto col progetto".

Yildiz, il percordo verso le stelle

Un progetto che però prevedeva meno tappe. Invece il periodo in Under 19 con Paolo Montero, sebbene Yildiz combinasse guai di ogni tipo nelle maglie delle difese avversarie, dura quasi un’intera stagione. In Next Gen si vede solo qualche minuto e niente più: per la Juventus era ancora presto. E poi? Succede che Max Allegri, all’alba della scorsa stagione, non può chiudere gli occhi di fronte ad un talento straordinario che inizia a notare in allenamento. Così viene confezionato il debutto in Serie A, datato 20 agosto 2023. Udinese-Juventus è il battesimo del classe 2005. Allegri ebbe da ridire sulla capigliatura: il giorno dopo, zac. Via i capelli e inizia a tutti gli effetti il primo campionato coi grandi di Yildiz: qualche assaggio di Next Gen, dopodiché solo prima squadra. Per Kenan 27 presenze e 2 gol, ma anche gli Europei da protagonista con la Turchia di Vincenzo Montella.

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Yildiz si prende la Juve e il numero 10

Antipasto della consacrazione estiva: Thiago Motta che sbarca alla Continassa e immagina una Juventus costruita sulla trequarti in funzione delle sue caratteristiche, ma anche la consegna della numero 10. Sempre titolare in campionato col nuovo allenatore e adesso determinante in Champions League, al suo esordio. L’investitura pesa, ma non lo spaventa. Di lui, ad aprile, Sczcesny disse: "Ho scommesso con qualcuno che Yildiz verrà nominato per il Pallone d’Oro entro 5 anni. Ho giocato con molti campioni, ma non ho mai visto un talento simile. Sono fiducioso di vincere questa scommessa". La strada è tracciata. La Juventus osserva ogni passo, dopo essere stata determinante per l’ascesa di Kenan. In Under 19 due anni fa era un extraterrestre, ma per arrivare all’eurogol al Psv serviva anche quella tappa prolungata. Ai tempi indigesta, ma oggi benedetta dallo stesso Yildiz.

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TORINO - Era il 19 agosto 2022. Indossava la maglia numero 19: chissà se la intendesse già allora come la 1+9. Kenan Yildiz si è fatto vedere per la prima volta in Under 19: debutto in campionato contro il Sassuolo, finito 1-1, ma senza squilli del turco. Eppure qualche movenza lasciava intravedere qualcosa. Qualcosa di magico, evidentemente. Perché poco più di due anni dopo Yildiz si prende la Juventus. Nel palcoscenico più prestigioso, all’esordio in Champions League, con la casacca numero 10. Da leader tecnico del progetto Thiago Motta, da beniamino dei tifosi, con un gol alla Del Piero. Una favola, sì. Bellissima, ma guai a parlare adesso di lieto fine: il meglio, infatti, deve ancora venire. La notte contro il Psv, in realtà, nasce da molto, molto lontano. Da un’intuizione di Matteo Tognozzi, oggi direttore sportivo del Granada, che da responsabile dell’area scouting fiuta una grande occasione: l’indecisione del Bayern Monaco sul rinnovo di contratto. Tognozzi capisce che ci sono degli intoppi. Lo ha raccontato al nostro giornale Hector Peris, ai tempi procuratore di Yildiz: "Quando Tognozzi ha avuto le informazioni non ha perso tempo, nonostante la Juve in quei giorni stesse chiudendo la cessione di De Ligt al Bayern Monaco. Fu un momento di tensione, ma la Juventus ha vinto col progetto".

Yildiz, il percordo verso le stelle

Un progetto che però prevedeva meno tappe. Invece il periodo in Under 19 con Paolo Montero, sebbene Yildiz combinasse guai di ogni tipo nelle maglie delle difese avversarie, dura quasi un’intera stagione. In Next Gen si vede solo qualche minuto e niente più: per la Juventus era ancora presto. E poi? Succede che Max Allegri, all’alba della scorsa stagione, non può chiudere gli occhi di fronte ad un talento straordinario che inizia a notare in allenamento. Così viene confezionato il debutto in Serie A, datato 20 agosto 2023. Udinese-Juventus è il battesimo del classe 2005. Allegri ebbe da ridire sulla capigliatura: il giorno dopo, zac. Via i capelli e inizia a tutti gli effetti il primo campionato coi grandi di Yildiz: qualche assaggio di Next Gen, dopodiché solo prima squadra. Per Kenan 27 presenze e 2 gol, ma anche gli Europei da protagonista con la Turchia di Vincenzo Montella.

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