Caro Yildiz, l’hai combinata grossa. Sei sveglio e sai cosa ti aspetta

L’editoriale del Direttore dopo l’esordio in Champions della Juventus

Caro Yildiz, l’hai combinata grossa. Non dico che ti sei messo nei guai, ma hai scatenato qualcosa di forte, ieri sera, poco dopo le sette. Il cuore dei tifosi è quello di un innamorato, ha una soffitta ingombra di bauli con vecchie immagini, armadi zeppi di sentimenti di ogni tipo. E tu sei andato a rovistare proprio lì, pescando una delle memorie più vibranti: quei gol, quella stagione, quel ragazzo con il dieci, quella felicità. Caro Yildiz, hai fotocopiato un’emozione. Hai preso un vecchio film nell’anima del popolo bianconero e l’hai restaurato, rimasterizzandolo in 4K, così rende meglio nelle tv di oggi. Ora, caro Kenan, siccome sembri molto sveglio, anche se giovanissimo, sai cosa ti aspetta. Anzi sai cosa si aspettano da te: devi rifarlo. Più o meno all’infinito, che i tifosi, di qualsiasi squadra, non ne hanno mai basta di esultare e di amare. Non è detto che tu ci riesca sempre, ma sembra da escludere che tu non ci riesca più, perché il talento c’è e si vede benissimo.

Yildiz fa sognare

E una cosa è certa, hai dato vecchi brividi a un popolo, quello juventino, che ha ritrovato quella sensazione elettrica, quella scossa in cui si mischiano entusiasmo e speranza, accendendo il buon umore. Per il momento è una gran cosa, per il resto in bocca al lupo. Ventotto anni dopo Alessandro Del Piero, c’è un ragazzo di 19 anni che sogna e fa sognare. Segnali. Presagi. Niente di più, per il momento. Perché è presto per tutto, per giudicare questa Juventus o per timbrare il futuro di Yildiz. Però l’alba della stagione juventina e della carriera di Yildz promettono molto bene. E hanno un’idea che le unisce, il coraggio che Thiago Motta sta coltivando nello spirito della squadra. Il coraggio di attaccare, di non aver paura di giocare, di inventare, di scegliere la giocata più utile anche se difficile. E così la Juventus si diverte. E quando ti diverti, finisci sempre per divertire.

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Motta verso il Napoli

La lezione numero uno sembra essere assimilata. Il corso non finisce con il morbido Psv; il prossimo capitolo, per esempio, si chiama Napoli e potrebbe essere più spigoloso, ma Thiago sembra avere la situazione sotto controllo. L’inserimento dei nuovi procede secondo i suoi piani, anzi forse anche più brillantemente di quanto pensasse. D’altronde, Koopmeiners e Nico Gonzalez, ieri determinanti nel dare un atteggiamento europeo alla Juventus, sono arrivati a fine agosto. Ieri era il 17 settembre. Quando il calciomercato aveva un calendario normale e i giocatori arrivavano nelle loro nuove squadre all’inizio del ritiro, 17 giorni era quelli che passavano dal primo allenamento alla seconda amichevole. Insomma, la nuova Juventus sta prendendo forma in tempo reale, mentre scorre la stagione. Verrebbe da dire che questo è solo l’inizio, allargando la vista della stagione su orizzonti gloriosi, ma servono altre partite e altri test. Tanto, il popolo juventino non ha fretta, nell’attesa riguarda vecchi film. Quelli del cuore.

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Caro Yildiz, l’hai combinata grossa. Non dico che ti sei messo nei guai, ma hai scatenato qualcosa di forte, ieri sera, poco dopo le sette. Il cuore dei tifosi è quello di un innamorato, ha una soffitta ingombra di bauli con vecchie immagini, armadi zeppi di sentimenti di ogni tipo. E tu sei andato a rovistare proprio lì, pescando una delle memorie più vibranti: quei gol, quella stagione, quel ragazzo con il dieci, quella felicità. Caro Yildiz, hai fotocopiato un’emozione. Hai preso un vecchio film nell’anima del popolo bianconero e l’hai restaurato, rimasterizzandolo in 4K, così rende meglio nelle tv di oggi. Ora, caro Kenan, siccome sembri molto sveglio, anche se giovanissimo, sai cosa ti aspetta. Anzi sai cosa si aspettano da te: devi rifarlo. Più o meno all’infinito, che i tifosi, di qualsiasi squadra, non ne hanno mai basta di esultare e di amare. Non è detto che tu ci riesca sempre, ma sembra da escludere che tu non ci riesca più, perché il talento c’è e si vede benissimo.

Yildiz fa sognare

E una cosa è certa, hai dato vecchi brividi a un popolo, quello juventino, che ha ritrovato quella sensazione elettrica, quella scossa in cui si mischiano entusiasmo e speranza, accendendo il buon umore. Per il momento è una gran cosa, per il resto in bocca al lupo. Ventotto anni dopo Alessandro Del Piero, c’è un ragazzo di 19 anni che sogna e fa sognare. Segnali. Presagi. Niente di più, per il momento. Perché è presto per tutto, per giudicare questa Juventus o per timbrare il futuro di Yildiz. Però l’alba della stagione juventina e della carriera di Yildz promettono molto bene. E hanno un’idea che le unisce, il coraggio che Thiago Motta sta coltivando nello spirito della squadra. Il coraggio di attaccare, di non aver paura di giocare, di inventare, di scegliere la giocata più utile anche se difficile. E così la Juventus si diverte. E quando ti diverti, finisci sempre per divertire.

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