Pagina 2 | Chiellini difende ancora la Juve: il ruolo e come ha impressionato Elkann

Giorgio Chiellini non si occuperà di calcio. Scordatevi una figura alla Nedved, Ibra o Maldini. Chiellini non deciderà il mercato, non si occuperà direttamente della squadra, non entrerà, insomma, nel territorio che è e rimane di Cristiano Giuntoli. Giorgio, da stamattina quando entrerà nel suo nuovo ufficio nella sede della Continassa, inizierà un percorso da amministratore e da responsabile delle relazioni istituzionali (“Head of Football Institutional Relations” per dirlo in inglese come amano alla Juventus).

Cosa farà Chiellini

Quindi cosa farà esattamente? Andrà in Lega, in Figc, all’Uefa, alla Fifa, all’Eca... in tutti i luoghi dove si prendono decisioni che riguardano il calcio e lì cercherà di rappresentare la Juventus e darle peso. Da troppi anni il club è rimasto defilato rispetto ai palazzi del potere calcistico, Chiellini è l’uomo che la proprietà e la dirigenza hanno scelto per correggere questa situazione. Ma non solo: Chiellini sarà un apprendista presso l’amministratore delegato Maurizio Scanavino e il presidente Gianluca Ferrero, occupandosi di questioni economiche e legali. Ha una laurea magistrale in Economia e Commercio (con master in business administration) che gli consente di leggere il bilancio, ora acquisirà l’esperienza necessaria a compilarlo. Entrerà nel cuore amministrativo del club per capirne le dinamiche, con l’umiltà con cui ha sempre affrontato le sue sfide, perché adesso il suo obiettivo è imparare e non comandare.

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Elkann e le parole di Scanavino

A volerlo alla Juventus è stato John Elkann di concerto con la dirigenza. Lo aveva incontrato l’estate scorsa negli Stati Uniti, avevano parlato a lungo e Chiellini aveva favorevolmente impressionato John, molto scettico rispetto all’ingresso di ex giocatori nella dirigenza (la voleva di manager professionisti), ma sorpreso dall’approccio di Chiellini e dalla sua preparazione. Il progetto ha iniziato a essere disegnato in gennaio quando Giorgio ha abbandonato il calcio e ha preso forma in estate. Proprio in quel periodo, nella chiacchierata con Tuttosport, Maurizio Scanavino aveva spiegato con esattezza il pensiero sull’ingresso di Chiellini nella squadra dirigenziale da lui diretta: «Il suo ruolo sarà molto importante perché, spesso, nelle sedi in cui si discute del futuro delle competizioni ci si trova a trattare argomenti ai quali un ex giocatore può dare un contributo significativo, soprattutto se è del livello di Giorgio. Questo sia a livello nazionale, sia internazionale, dove oltretutto potrebbero anche nascere dei comitati specifici. E a questo punto una persona come lui, grande campione, con un’esperienza internazionale, intelligente e in grado di parlare le lingue, potrà dare un grande contributo». Chiellini sarà lì dove, in questo concitato periodo, fra nuove competizioni e format riformati, si decide il futuro del calcio, nel quale la Juventus si auspica di contare di più.

L'obiettivo di Chiellini

È sempre stato l’obiettivo di Chiellini quello di costruirsi un ruolo diverso da quello che, classicamente, viene occupato da chi smette di giocare e passa dietro una scrivania. E lo realizzerà da oggi, salendo un gradino per volta. Non sarà particolarmente visibile (per intenderci non sarà l’uomo che parlerà prima o dopo le partite), anche se parteciperà a eventi istituzionali (il suo primo impegno sarà domani al banchetto ufficiale della Champions con il Psv) e conoscerà quella parte di club che ha sempre visto solo da fuori. Poi se qualcuno lo immagina, fra dieci anni, come un altro Boniperti... Beh, diciamo che ha l’autorizzazione a sognare, non è un’ipotesi folle. Sì, ma nei prossimi mesi? Nei prossimi mesi i tifosi bianconeri devono pensare di aver acquisito, anzi riacquisito un ottimo difensore. Il problema di non aver presidiato adeguatamente i luoghi del potere istituzionale, con la necessaria costanza e l’indispensabile tenacia, ha indebolito la Juventus, rendendola meno forte politicamente. Il grosso lavoro diplomatico svolto da Gianluca Ferrero nell’ultimo anno e mezzo ha migliorato la situazione, ma Chiellini è un rinforzo molto utile su quel fronte, anche perché l’autorevolezza che si è conquistato sul campo e con i suoi comportamenti lo rendono credibile e “pesante”. Chiellini torna a casa sua per renderla più solida e forte, da buon difensore lo farà da dietro, ma senza dimenticarsi che qualche gol importante lo ha sempre saputo segnare.

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Elkann e le parole di Scanavino

A volerlo alla Juventus è stato John Elkann di concerto con la dirigenza. Lo aveva incontrato l’estate scorsa negli Stati Uniti, avevano parlato a lungo e Chiellini aveva favorevolmente impressionato John, molto scettico rispetto all’ingresso di ex giocatori nella dirigenza (la voleva di manager professionisti), ma sorpreso dall’approccio di Chiellini e dalla sua preparazione. Il progetto ha iniziato a essere disegnato in gennaio quando Giorgio ha abbandonato il calcio e ha preso forma in estate. Proprio in quel periodo, nella chiacchierata con Tuttosport, Maurizio Scanavino aveva spiegato con esattezza il pensiero sull’ingresso di Chiellini nella squadra dirigenziale da lui diretta: «Il suo ruolo sarà molto importante perché, spesso, nelle sedi in cui si discute del futuro delle competizioni ci si trova a trattare argomenti ai quali un ex giocatore può dare un contributo significativo, soprattutto se è del livello di Giorgio. Questo sia a livello nazionale, sia internazionale, dove oltretutto potrebbero anche nascere dei comitati specifici. E a questo punto una persona come lui, grande campione, con un’esperienza internazionale, intelligente e in grado di parlare le lingue, potrà dare un grande contributo». Chiellini sarà lì dove, in questo concitato periodo, fra nuove competizioni e format riformati, si decide il futuro del calcio, nel quale la Juventus si auspica di contare di più.

L'obiettivo di Chiellini

È sempre stato l’obiettivo di Chiellini quello di costruirsi un ruolo diverso da quello che, classicamente, viene occupato da chi smette di giocare e passa dietro una scrivania. E lo realizzerà da oggi, salendo un gradino per volta. Non sarà particolarmente visibile (per intenderci non sarà l’uomo che parlerà prima o dopo le partite), anche se parteciperà a eventi istituzionali (il suo primo impegno sarà domani al banchetto ufficiale della Champions con il Psv) e conoscerà quella parte di club che ha sempre visto solo da fuori. Poi se qualcuno lo immagina, fra dieci anni, come un altro Boniperti... Beh, diciamo che ha l’autorizzazione a sognare, non è un’ipotesi folle. Sì, ma nei prossimi mesi? Nei prossimi mesi i tifosi bianconeri devono pensare di aver acquisito, anzi riacquisito un ottimo difensore. Il problema di non aver presidiato adeguatamente i luoghi del potere istituzionale, con la necessaria costanza e l’indispensabile tenacia, ha indebolito la Juventus, rendendola meno forte politicamente. Il grosso lavoro diplomatico svolto da Gianluca Ferrero nell’ultimo anno e mezzo ha migliorato la situazione, ma Chiellini è un rinforzo molto utile su quel fronte, anche perché l’autorevolezza che si è conquistato sul campo e con i suoi comportamenti lo rendono credibile e “pesante”. Chiellini torna a casa sua per renderla più solida e forte, da buon difensore lo farà da dietro, ma senza dimenticarsi che qualche gol importante lo ha sempre saputo segnare.

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