Danilo e le gerarchie di Motta: il mercato Juve e la speranza Champions

Pilastro di Allegri, in questa stagione il brasiliano ha giocato solo 5': c'entra la clausola sul contratto

La maglia verdeoro come vitamina ricostituente per ricaricarsi e prendere la rincorsa verso quella della Vecchia Signora. L’avvio di stagione in bianconero per Danilo non è stato certamente di quelli da ricordare. Appena 5 minuti esatti disputati nel finale di Verona-Juve (è entrato sul 3-0, a gara ormai chiusa…) sui 270 a disposizione nelle prime 3 giornate e che rappresentano un chiaro segnale di cambio di gerarchie da parte del nuovo tecnico Thiago Motta.

Con l’italo-brasiliano in panchina l’ex Manchester City ha perso lo status di pilastro insostituibile della retroguardia e pure la fascia da capitano, passata sul braccio del collega di reparto Federico Gatti. Fatalità del destino: proprio il centrale italiano gli ha soffiato il posto da titolare al centro della difesa al fianco di Bremer. Vero anche che nell’ultima settimana Danilo ha giocato 180 minuti da titolare nella nazionale brasiliana. Della serie: fisicamente sta benissimo e le esclusioni in Italia sono da rubricare unicamente alla voce scelte tecniche.

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Danilo: l'importante è giocare

Nelle sfide contro Ecuador e Paraguay è stato schierato non centrale, ma sulla fascia per dare solidità al reparto. Il ruolo da esterno bloccato nella linea a quattro potrebbe tornare utile anche a Motta, che potrebbe rilanciarlo dall’inizio martedì contro il PSV Eindhoven. La prima di Champions League rappresenta l’occasione giusta, infatti, per rivedere il capitano della Seleção nell’undici titolare juventino. Da capire in che ruolo, ma da questo punto di vista il numero 2 bianconero non ha mai fatto distinzioni.

Il ruolo lo decide l’allenatore, per lui l’importante è giocare. A quel punto pure con la fascia sul braccio, come è sempre accaduto negli ultimi anni con Max Allegri. Motta invece gli sta preferendo la verve del giovane Savona sulla fascia; mentre come centrali la coppia titolare designata fin dal pre-campionato è quella composta dal tandem Bremer-Gatti. Quanto giocherà Danilo durante la stagione inciderà anche sulle dinamiche di mercato. Il brasiliano, infatti, è in scadenza il prossimo 30 giugno, ma nel suo contratto è presente una opzione di rinnovo automatico al raggiungimento del 50% delle presenze.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il futuro di Danilo

Ecco perché per il classe 1991 scendere in campo assume una duplice valenza. In tutti i sensi. Con la Juve che a quel punto dovrebbe garantire un’altra stagione a 4 milioni più bonus. Una cifra pesante e importante per un over 30. Tradotto: tutto sommato se non scattasse il rinnovo automatico, in società potrebbe essere tutt’altro che un dispiacere. Un pensiero malizioso ma logico per un club che nell’ultima estate ha abbassato del 15% il monte ingaggi. Tanto che quest’estate dalle parti della Continassa non avevano inserito Danilo tra gli incedibili. In realtà, però, l’unica chiamata concreta per il brasiliano è arrivata dalla Saudi Pro League.

Si era parlato dell’Al Nassr che voleva puntellare la propria retroguardia col numero 2 bianconero, che tuttavia non ha voluto prendere in considerazione l’opzione di lasciare Torino e la Juve. E così ogni discorso relativo al mercato saudita è stato stoppato sul nascere. Oggi a Empoli Danilo dovrebbe partire nuovamente dalla panchina: esattamente un anno fa un suo gol aveva spianato la strada alla Vecchia Signora verso la vittoria al Castellani. Dodici mesi dopo il mondo bianconero per il brasiliano è totalmente capovolto.

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La maglia verdeoro come vitamina ricostituente per ricaricarsi e prendere la rincorsa verso quella della Vecchia Signora. L’avvio di stagione in bianconero per Danilo non è stato certamente di quelli da ricordare. Appena 5 minuti esatti disputati nel finale di Verona-Juve (è entrato sul 3-0, a gara ormai chiusa…) sui 270 a disposizione nelle prime 3 giornate e che rappresentano un chiaro segnale di cambio di gerarchie da parte del nuovo tecnico Thiago Motta.

Con l’italo-brasiliano in panchina l’ex Manchester City ha perso lo status di pilastro insostituibile della retroguardia e pure la fascia da capitano, passata sul braccio del collega di reparto Federico Gatti. Fatalità del destino: proprio il centrale italiano gli ha soffiato il posto da titolare al centro della difesa al fianco di Bremer. Vero anche che nell’ultima settimana Danilo ha giocato 180 minuti da titolare nella nazionale brasiliana. Della serie: fisicamente sta benissimo e le esclusioni in Italia sono da rubricare unicamente alla voce scelte tecniche.

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Danilo: l'importante è giocare

Nelle sfide contro Ecuador e Paraguay è stato schierato non centrale, ma sulla fascia per dare solidità al reparto. Il ruolo da esterno bloccato nella linea a quattro potrebbe tornare utile anche a Motta, che potrebbe rilanciarlo dall’inizio martedì contro il PSV Eindhoven. La prima di Champions League rappresenta l’occasione giusta, infatti, per rivedere il capitano della Seleção nell’undici titolare juventino. Da capire in che ruolo, ma da questo punto di vista il numero 2 bianconero non ha mai fatto distinzioni.

Il ruolo lo decide l’allenatore, per lui l’importante è giocare. A quel punto pure con la fascia sul braccio, come è sempre accaduto negli ultimi anni con Max Allegri. Motta invece gli sta preferendo la verve del giovane Savona sulla fascia; mentre come centrali la coppia titolare designata fin dal pre-campionato è quella composta dal tandem Bremer-Gatti. Quanto giocherà Danilo durante la stagione inciderà anche sulle dinamiche di mercato. Il brasiliano, infatti, è in scadenza il prossimo 30 giugno, ma nel suo contratto è presente una opzione di rinnovo automatico al raggiungimento del 50% delle presenze.

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