Koopmeiners e Yildiz, spifferi dalla Continassa: Motta trova la chiave Juve

In questi giorni di lavoro extra per chi non è partito con le nazionali Thiago ha pensato ad alcune varianti tattiche: cosa filtra

TORINO - È una delle situazioni che fanno sentire gli allenatori come i topi nel formaggio, vale a dire in una comfort zone che permette di godersi abbondanza le alternative, con l’unico “impiccio” derivato della gestione. Ma è un impiccio relativo quando dal mazzo ti escono carte che hanno l’effige di Kenan Yildiz o di Teun Koopmeiners e tu devi scegliere: uno dopo l’altro? Insieme? E se insieme, come? Thiago Motta ha ovviamente già le idee chiare e a noi umili cronisti, in assenza di controprove, non resta altro che provare a interpretarle cercando di intercettare gli spifferi che escono alla blindatissima Continassa. Anche perché quello dell’utilizzo dei due protagonisti in questione sarà inevitabilmente uno degli argomenti portanti dell’attuale stagione: come si può far coesistere efficacemente l’acquisto più oneroso della campagna d’estate con il giovane accreditato dalle maggiori prospettive, tali e tante da avergli assegnato un numero di maglia denso di significati come il dieci.

Yildiz: i piani di Motta

La lettura di queste prime giornate va dunque inserita nelle prospettive future, perché Yildiz è stato sempre utilizzato da Motta nel ruolo di trequartista alle spalle di Dusan Vlahovic, certo con la licenza di allargarsi sulle fasce, ma soprattutto con la direttiva di cercare spesso e sempre meglio lo scambio con Vlahovic per innescare al tiro alternativamente l’uno o l’altro. Beh, onestamente non è che di questa auspicabile dinamica si sia visto molto di realizzato anche se sì, contro la Roma l’unico assist decente per Vlahovic (che di suo poi ha impattato il pallone nella maniera meno congrua possibile) lo ha costruito Yildiz partendo, però, dalla fascia sinistra. Così si racconta che in questi giorni di allenamenti alla Continassa, Thiago Motta abbia lavorato in maniera particolare per affinare l’intesa tra Koop e Dusan, una delle chiavi con cui aprire il futuro positivo ella Juventus.

Curioso, tra l’altro, che entrambi i protagonisti in questione non abbiano fatto parte dei convocati nelle rispettive Nazionali e abbiano così avuto l’opportunità di lavorare con continuità agli ordini del tecnico bianconero. Una situazione che invece non è capitata a Yildiz che ha risposto alla chiamata della Nazionale turca, ma non è che questo dettaglio possa pesare sulle scelte del tecnico bianconero che, piuttosto, deve cominciare al ragionare sul fatto che da questo fine settimana si comincerà a giocare ogni 3/4 giorni, con l’inevitabile necessità di gestire carichi e risposi. Meglio, dunque, possedere alternative con giocatori in grado di ricoprire lo stesso ruolo. Certo, è difficile immaginare che Koopmeiners venga “allargato” sulla fascia, molto più probabile che questo destino tattico tocchi a Yildiz che, peraltro, partendo da quella posizione ha segnato il primo dei suoi finora unici due gol in campionato.

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Il valore aggiunto di Koop

Un problema? Non ci pare, visto che tanto nella Juventus, prima, quanto nella Nazionale turca il ragazzo occupa quella zona di campo da cui parte per accentrarsi. Casomai, quello che cerca Thiago Motta è tanto l’innesco di Vlahovic e, più ancora, il contributo in gol dei centrocampisti che tanto è mancato in questi ultimi anni bianconeri. Quello, appunto, dovrebbe rappresentare il valore aggiunto di Koop, come lui stesso ha spiegato nel corso della presentazione ufficiale: "Il mio ruolo è giocare più avanti, dietro agli attaccanti: mi sono disimpegnato parecchio lì, negli ultimi anni. Anche se ora gioco più dietro agli attaccanti ho giocato anche a centrocampo. Dipende un po’ dalla partita" Ovviamente, ma è difficile immaginare che Thiago decida di arretrare l’olandese al punto a metterlo davanti alla linea difensiva, “trimezzandone” così l’efficacia in fase di impostazione e, appunto, di conclusione a rete. Tanto più che le alternative per quella posizione ci sono eccome.

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Motta verso il Psv

Intanto qualcosa in più di una sensazione induce a pensare che la coppia che più piace a Motta in quella posizione sia quella formata da Locatelli e Thuram. Poi, certo, al posto del francese c’è anche l’alternativa Douglas Luiz che garantisce magari meno copertura ma può assicurare un maggior raccordo nella manovra e che, nello specifico, potrebbe trovare a Empoli la possibilità di giocare dall’inizio lasciando così la possibilità a Thuram di non accelerare i tempi di recupero in vista della prima gara di Champions con il Psv, martedì alle 18.45, quando servirà maggiore fisicità a protezione della difesa. Ma prima, sabato, c’è l’Empoli e la curiosità è appunto tutta puntata sul fatto se vi sarà l’esordio di Koopmeiners dal primo minuto e, di conseguenza, se l’olandese e Yildiz giocheranno insieme fin da subito. Tutti dubbi che non tolgono il sonno a Thiago Motta: avercene...

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TORINO - È una delle situazioni che fanno sentire gli allenatori come i topi nel formaggio, vale a dire in una comfort zone che permette di godersi abbondanza le alternative, con l’unico “impiccio” derivato della gestione. Ma è un impiccio relativo quando dal mazzo ti escono carte che hanno l’effige di Kenan Yildiz o di Teun Koopmeiners e tu devi scegliere: uno dopo l’altro? Insieme? E se insieme, come? Thiago Motta ha ovviamente già le idee chiare e a noi umili cronisti, in assenza di controprove, non resta altro che provare a interpretarle cercando di intercettare gli spifferi che escono alla blindatissima Continassa. Anche perché quello dell’utilizzo dei due protagonisti in questione sarà inevitabilmente uno degli argomenti portanti dell’attuale stagione: come si può far coesistere efficacemente l’acquisto più oneroso della campagna d’estate con il giovane accreditato dalle maggiori prospettive, tali e tante da avergli assegnato un numero di maglia denso di significati come il dieci.

Yildiz: i piani di Motta

La lettura di queste prime giornate va dunque inserita nelle prospettive future, perché Yildiz è stato sempre utilizzato da Motta nel ruolo di trequartista alle spalle di Dusan Vlahovic, certo con la licenza di allargarsi sulle fasce, ma soprattutto con la direttiva di cercare spesso e sempre meglio lo scambio con Vlahovic per innescare al tiro alternativamente l’uno o l’altro. Beh, onestamente non è che di questa auspicabile dinamica si sia visto molto di realizzato anche se sì, contro la Roma l’unico assist decente per Vlahovic (che di suo poi ha impattato il pallone nella maniera meno congrua possibile) lo ha costruito Yildiz partendo, però, dalla fascia sinistra. Così si racconta che in questi giorni di allenamenti alla Continassa, Thiago Motta abbia lavorato in maniera particolare per affinare l’intesa tra Koop e Dusan, una delle chiavi con cui aprire il futuro positivo ella Juventus.

Curioso, tra l’altro, che entrambi i protagonisti in questione non abbiano fatto parte dei convocati nelle rispettive Nazionali e abbiano così avuto l’opportunità di lavorare con continuità agli ordini del tecnico bianconero. Una situazione che invece non è capitata a Yildiz che ha risposto alla chiamata della Nazionale turca, ma non è che questo dettaglio possa pesare sulle scelte del tecnico bianconero che, piuttosto, deve cominciare al ragionare sul fatto che da questo fine settimana si comincerà a giocare ogni 3/4 giorni, con l’inevitabile necessità di gestire carichi e risposi. Meglio, dunque, possedere alternative con giocatori in grado di ricoprire lo stesso ruolo. Certo, è difficile immaginare che Koopmeiners venga “allargato” sulla fascia, molto più probabile che questo destino tattico tocchi a Yildiz che, peraltro, partendo da quella posizione ha segnato il primo dei suoi finora unici due gol in campionato.

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