Locatelli, addio Juve sfiorato e no a De Zerbi per brillare con Motta e l'Italia

Perché il centrocampista, che vuole riconquistare Spalletti, è rimasto in bianconero con Thiago rifiutando la corte del Marsiglia guidato dal suo mentore al Sassuolo

Con Thiago Motta, adesso, è tutta un’altra musica. Lo sa bene Manuel Locatelli, che grazie al gioco più offensivo impostato dal tecnico italo-brasiliano è tornato a brillare, trasformando i fischi dello Stadium in applausi. In fondo, al centrocampista classe 1998 è bastato poco per ritrovarsi. Il merito va soprattutto al nuovo allenatore bianconero, che l’ha liberato come mezzala a tutto campo riportandolo nella sua posizione naturale. Quella che - per intenderci - aveva ricoperto con grandi risultati sia al Sassuolo con De Zerbi sia nella Nazionale di Mancini, con cui si era laureato campione d’Europa nell’estate 2021.

Locatelli e la brillantezza perduta

Tre anni dopo, Loca ha ritrovato la brillantezza dei tempi migliori. Nella scorsa stagione si era sacrificato tutto l’anno nel ruolo di schermo davanti alla difesa, aiutando tanto in fase difensiva la squadra, ma snaturandosi. Alla lunga tutto ciò ha avuto una ripercussione diretta sul suo rendimento e, in parte, su quello di tutta la squadra. Finché l’ex Milan ha retto da play, nel 3-5-2 di Allegri, la Juve è rimasta a ridosso dell’Inter, mentre - sarà un caso - le difficoltà che ha palesato nel giro di ritorno sono coincise con la crisi di risultati della Vecchia Signora.

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Locatelli, Euro 2024 e la 'chiamata' di De Zerbi

Un calo che è costato caro soprattutto allo stesso Locatelli, rimasto a casa dalla spedizione azzurra per Euro 2024. Una delusione fortissima sulla quale Locatelli ha rimuginato a lungo durante l’estate, trascorsa da semplice spettatore delle gare della Nazionale. In quei momenti, il numero 5 bianconero si è motivato tantissimo in vista della nuova stagione agli ordini di Motta, che fin dai primi allenamenti gli ha manifestato grande fiducia riportandolo nella posizione di campo a lui più congeniale. E così l’ex Sassuolo si è preso il posto fisso da titolare nelle prime tre giornate di campionato. Il segnale di come il nuovo allenatore lo stimi e pure parecchio, motivo per cui a inizio agosto per lui è stato più semplice respingere le sirene di mercato. Qualche settimana fa, infatti, il suo futuro nelle fila bianconere sembrava - almeno dall’esterno - ancora in dubbio. E così il suo vecchio maestro Roberto De Zerbi aveva sondato il terreno per riaverlo alle proprie dipendenze. L’OM aveva messo in uscita Veretout e Ounahi e voleva portare “Loca” al Velodrome.

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Locatelli, no alla Premier per la Juve

Niente da fare. Troppo forte l'amore del ragazzo per i colori bianconeri, troppo forte il desiderio di non lasciare la propria squadra del cuore. Una maglia voluta fortemente e per indossare la quale, nell’estate 2021, il centrocampista aveva detto no a società del calibro di Arsenal e Borussia Dortmund. Post Europeo vinto, infatti, Locatelli era uno dei calciatori più corteggiati a livello internazionale, ma alla fine se lo aggiudicò la Juve grazie al lungo corteggiamento dell’allora direttore sportivo Federico Cherubini. Per giocare nella Vecchia Signora Locatelli rinunciò a contratti economicamente più remunerativi. Ecco perché, nell’ultima estate, non ha avuto alcuna paura di rimettersi in gioco, pur di continuare a militare nel club dei suoi sogni. Riconquistata l’amata Juve, ora Manuel ha messo nel mirino l’Italia. Tornare in Nazionale è il prossimo traguardo nella sua testa, da centrare magari già a ottobre per gli impegni contro Belgio e Israele. Missione decisamente possibile, continuando a brillare così con la Juventus. A quel punto per il ct Spalletti sarebbe difficile continuare a lasciarlo fuori dal gruppo azzurro.

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Con Thiago Motta, adesso, è tutta un’altra musica. Lo sa bene Manuel Locatelli, che grazie al gioco più offensivo impostato dal tecnico italo-brasiliano è tornato a brillare, trasformando i fischi dello Stadium in applausi. In fondo, al centrocampista classe 1998 è bastato poco per ritrovarsi. Il merito va soprattutto al nuovo allenatore bianconero, che l’ha liberato come mezzala a tutto campo riportandolo nella sua posizione naturale. Quella che - per intenderci - aveva ricoperto con grandi risultati sia al Sassuolo con De Zerbi sia nella Nazionale di Mancini, con cui si era laureato campione d’Europa nell’estate 2021.

Locatelli e la brillantezza perduta

Tre anni dopo, Loca ha ritrovato la brillantezza dei tempi migliori. Nella scorsa stagione si era sacrificato tutto l’anno nel ruolo di schermo davanti alla difesa, aiutando tanto in fase difensiva la squadra, ma snaturandosi. Alla lunga tutto ciò ha avuto una ripercussione diretta sul suo rendimento e, in parte, su quello di tutta la squadra. Finché l’ex Milan ha retto da play, nel 3-5-2 di Allegri, la Juve è rimasta a ridosso dell’Inter, mentre - sarà un caso - le difficoltà che ha palesato nel giro di ritorno sono coincise con la crisi di risultati della Vecchia Signora.

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