Pagina 2 | “Pogba, Allegri, il ko Juve a Berlino e Tevez bastardo”: Evra senza filtri

Il Manchester United ha riportato Pogba a casa perché voleva umiliare Sir Alex Ferguson. Ho detto a Paul di non tornare perché lui voleva il Real Madrid e loro volevano lui, ma Florentino Perez non voleva pagare i soldi. Il suo agente ha chiamato i Red Devils e lui ha firmato con loro senza dirmelo. Il club era contento perché vendeva magliette, si sa che i ragazzi amano Paul: era più una questione commerciale che di campo” - ha spiegato Evra al Podcast Stick to Football. Poi ha proseguito: "Col senno di poi, non c'è da stupirsi che l'ex tecnico José Mourinho abbia avuto un problema con il francese. Il centrocampista veniva regolarmente criticato per le sue prestazioni in campo". L'ex terzino della Vecchia Signora (tra gli stranieri con più presenze) ha poi approfondito la vicenda, rivelando anche qualche aneddoto. Poi ha spiegato anche le differenze tra Red Devils e Juventus: "In confronto ai bianconeri, i nove anni in Premier sono stati una vacanza". Infine sulla finale di Champions League: "Quegli allenamenti ci hanno fatto arrivare troppo stanchi".

"Pogba? Parlavano più dei suoi capelli..."

Evra ha rivelato anche qualche retroscena del suo rapporto con Pogba: "Sono stato duro con lui quando sono arrivato alla Juventus. Un giorno ha detto alla stampa: 'Merito di vincere il Pallone d'Oro'. Gli ho risposto: 'Aspetta un attimo, hai mai sentito Lampard dire questo, hai mai sentito Iniesta, Xavi o altri? E io: “Calmati, non sei pronto per questo”. Paul, lo vedete così, ma dentro di sé non è così forte e, ed è per questo che ho cercato di proteggerlo, perché a volte le critiche nei suoi confronti erano ingiuste. La gente parlava più del suo taglio di capelli o del suo modo di ballare che del suo giudizio sul campo. Anche se a volte non giocava, in Inghilterra dicevano: 'Lo United ha perso per colpa di Paul Pogba'". Poi ha svelato anche un aneddoto prima del suo ritorno in campo in Premier League...

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"Pogba veniva esaltato. Allegri non voleva farlo giocare"

Evra ha proseguito sulle critiche: “Gli dicevo: "Smettila di pensare che la gente ti odia, è perchè tu li rendi frustrati. Sei un animale, quando parti box to box nessuno può fermarti. Sapete quante volte Allegri non voleva farlo giocare? Poi magari lui segnava un gol e veniva esaltato anche se aveva giocato male. È per questo che ho voluto allenarlo mentalmente. Posso fare l'esempio di quando ha giocato per la prima volta contro il Liverpool. La sera prima della partita ero in collegamento FaceTime con lui e ho visto molte persone nella sua stanza e lui stava firmando le magliette, così gli ho chiesto se era pronto per la gara e lui mi ha risposto di sì. Ricordo che è stato una dei peggiori match che ha giocato, così ho parlato con lui dopo la gara e mi ha detto che avevo ragione e che non era concentrato". L'ex giocatore ha poi rivelato le differenze tra la sua avventura con lo United e la Juventus...

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Evra: "Rispetto alla Juve, lo United una vacanza"

"Differenze tra Juventus e Manchester United? Sarò onesto, nove anni allo United sono stati come una vacanza rispetto alla Juventus! L'intensità del lavoro, di quelle sessioni di allenamento, è stato qualcosa che non avevo mai sperimentato prima nella mia vita. Dovevamo correre 4 km al giorno. Zidane (nei suoi anni) ha detto di aver visto giocatori vomitare in campo durante l'allenamento. L'ho visto anche io e loro hanno dovuto comunque finire le loro corse" - ha spiegato Evra. Poi il francese ha proseguito: "Dopo le partite di Champions League, anche allora, abbiamo fatto intense sessioni in palestra. Dopo le gare a Manchester i giocatori avevano un buffet, ma in Italia mi portavano una porzione grande e agli altri giocatori una porzione più piccola. Così ho preso Pogba e l'ho portato in cucina e abbiamo visto che le foto di ogni giocatore erano codificate a colori per dare loro porzioni diverse. Ogni due settimane facevamo le analisi del sangue, volevano sapere cosa mangiavi e andavano persino a casa tua per dire a tua moglie o allo chef cosa cucinare. Venivi multato se disobbedivi. Per me è stato fantastico ma non siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio". E il francese ha le idee chiare anche sul motivo che ha portato alla sconfitta in finale di Champions League nel 2015...

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"Nella finale di Champions siamo arrivati stanchi. Tevez? Un bast***o"

"Per me prima della finale di Champions League contro il Barcellona, il modo in cui ci siamo allenati ci ha fatto arrivare stanchi" - ha rivelato Evra. Poi ha continuato: "Ci guardavano in campo e durante l'allenamento ci dicevano di andare più veloce, erano in giro per il campo con i computer. Tevez è stato un bastardo. Ha detto vieni, è fantastico qui, ma non mi ha detto niente che sarebbe successo questo. Il primo giorno ho visto gente con le valigie e sono rimasto confuso perché l'Apache non mi aveva detto che per le prime due settimane avremmo alloggiato nell'hotel della squadra. Gli ho chiesto perché non mi avesse parlato dell'intensità e lui ha detto "Volevo che qualcuno morisse con me là fuori". Avevo 33 anni, quindi ho lottato i primi mesi, ma dopo mi sentivo come se potessi distruggere tutti. Il giorno della partita facevamo una vera e propria sessione di allenamento. A dire il vero, quando ho visto quella squadra sapevo che avremmo vinto il campionato e saremmo andati almeno in semifinale di Champions League, ma non ho potuto dirlo per superstizione. Ringrazio loro perché hanno allungato la mia carriera e senza di loro non avrei giocato fino a 38 anni".

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"Pogba veniva esaltato. Allegri non voleva farlo giocare"

Evra ha proseguito sulle critiche: “Gli dicevo: "Smettila di pensare che la gente ti odia, è perchè tu li rendi frustrati. Sei un animale, quando parti box to box nessuno può fermarti. Sapete quante volte Allegri non voleva farlo giocare? Poi magari lui segnava un gol e veniva esaltato anche se aveva giocato male. È per questo che ho voluto allenarlo mentalmente. Posso fare l'esempio di quando ha giocato per la prima volta contro il Liverpool. La sera prima della partita ero in collegamento FaceTime con lui e ho visto molte persone nella sua stanza e lui stava firmando le magliette, così gli ho chiesto se era pronto per la gara e lui mi ha risposto di sì. Ricordo che è stato una dei peggiori match che ha giocato, così ho parlato con lui dopo la gara e mi ha detto che avevo ragione e che non era concentrato". L'ex giocatore ha poi rivelato le differenze tra la sua avventura con lo United e la Juventus...

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