Yildiz contro Dybala e Soulé: Kenan vuole il primo gol con la Dieci della Juve

Il talento turco, subito protagonista con grandi giocate e due assist nelle prime due giornate, punta la rete che gli manca dal 20 maggio

Formalmente, di maglie con il numero 10 in campo ce ne sarà solo una. Quella bianconera (o gialla, o blu, a seconda della divisa scelta) sulle spalle di Kenan Yildiz: il dieci della della Juventus del presente e del futuro. Di dieci, intesi come ruolo e come caratteristiche, sul prato dell’Allianz Stadium ce ne saranno però altri due (nel corso della partita, se non dall’inizio), con le maglie giallorosse 21 e 18, e non si tratta di dieci qualunque. Come non sarà un confronto qualunque quello a distanza che li vedrà opposti al talento turco. Perché se Yildiz è il dieci della Juve del presente e del futuro, gli altri due sono il dieci della Juve del passato e quello che il dieci della Juve avrebbe potuto esserlo, se Thiago Motta e Cristiano Giuntoli avessero scelto diversamente tra Yildiz e lui: Paulo Dybala e Matias Soulé. Una scelta diversa, riguardo a Soulé, allenatore e direttore tecnico bianconero in realtà l’avrebbero anche fatta, nel senso che se a inizio mercato fossero arrivate offerte importanti per altri giocatori, a cominciare da Chiesa, l’argentino avrebbero voluto tenerlo. Il suo destino non è però mai stato legato a quello di Yildiz.

Yildiz e la 10 di Del Piero

Nessun dubbio tra i due: il ventunenne mancino di Mar del Plata rientrato dal prestito al Frosinone è sempre stato, sia pur a malincuore, tra i cedibili; Il diciannovenne turco nato in Germania, a Ratisbona, è apparso destinato alla maglia del suo idolo Del Piero fin da quando dal dicembre scorso Allegri lo lanciò tra i titolari dopo averlo fatto esordire in Serie A già alla prima di campionato. Talento cristallino come pochi, mentalità da campione, motore e carrozzeria importanti sono le doti che hanno convinto, giustamente, Giuntoli e Motta a puntare tutto su di lui con il rinnovo firmato poche settimane fa e l’assegnazione della maglia numero 10. Quella maglia che Dybala ha indossato per cinque anni, dal 2017 al 2022, dopo aver giocato con il 21 nelle sue prime due stagioni in bianconero. Un cambio che non gli portò troppo bene. La Joya nella Juve ha brillato anche col 10 sulla schiena, sia chiaro, ma il massimo del suo splendore lo ha mostrato proprio nella stagione che spinse poi la società ad assegnarglielo, il 10: quella 2016-17 della sua doppietta al Barcellona di Messi, eliminato dalla Juve nei quarti della Champions poi persa in finale col Real. Proprio da Madrid, dopo la prima stagione di Dybala col 10 sulle spalle, nell’estate 2018 arrivò Cristiano Ronaldo e il suo acquisto segnò la prima “bocciatura” dell’argentino da parte della Juve, che con quel colpo di mercato sceglieva un’altra stella attorno a cui costruire i propri successi.

Quattro anni dopo sarebbe poi arrivata la seconda e definitiva, senza virgolette, che ha portato la Joya a Roma. E che aveva portato, anzi, riportato visto che l’aveva indossata nel 2015-16, l’ultima stagione della sua prima esperienza bianconera, la maglia numero 10 sulle spalle di Paul Pogba. Un 10 che però, per le varie vicissitudini che tutti conoscete, dall’infortunio al ginocchio alla squalifica per doping, nella Juve non si è praticamente più visto.

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Yildiz riporta la 10 in campo

Finché non lo ha riportato in campo Yildiz nelle prime due giornate di questo campionato. E lo ha fatto da Dieci con la maiuscola, con due assist splendidi - il primo per Weah contro il Como, cross rasoterra dopo uno spunto sulla sinistra, il secondo per Vlahovic contro il Verona, filtrante col contagiri - e tutta una serie di giocate, anche quelle all’apparenza banali, trasudanti tecnica e intelligenza calcistica in quantità. Gli manca il primo gol stagionale (l’ultimo lo ha segnato il 20 maggio a Bologna), il primo da numero 10 della Juve: una classica come la sfida con la Roma, con il fascino del confronto a distanza con altri due talenti come Dybala e Soulé, sarebbe l’occasione ideale. Ma lo sarebbe anche per i due “dieci di fatto” della Roma, pure loro alla ricerca del primo gol e del rilancio di squadra.

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Formalmente, di maglie con il numero 10 in campo ce ne sarà solo una. Quella bianconera (o gialla, o blu, a seconda della divisa scelta) sulle spalle di Kenan Yildiz: il dieci della della Juventus del presente e del futuro. Di dieci, intesi come ruolo e come caratteristiche, sul prato dell’Allianz Stadium ce ne saranno però altri due (nel corso della partita, se non dall’inizio), con le maglie giallorosse 21 e 18, e non si tratta di dieci qualunque. Come non sarà un confronto qualunque quello a distanza che li vedrà opposti al talento turco. Perché se Yildiz è il dieci della Juve del presente e del futuro, gli altri due sono il dieci della Juve del passato e quello che il dieci della Juve avrebbe potuto esserlo, se Thiago Motta e Cristiano Giuntoli avessero scelto diversamente tra Yildiz e lui: Paulo Dybala e Matias Soulé. Una scelta diversa, riguardo a Soulé, allenatore e direttore tecnico bianconero in realtà l’avrebbero anche fatta, nel senso che se a inizio mercato fossero arrivate offerte importanti per altri giocatori, a cominciare da Chiesa, l’argentino avrebbero voluto tenerlo. Il suo destino non è però mai stato legato a quello di Yildiz.

Yildiz e la 10 di Del Piero

Nessun dubbio tra i due: il ventunenne mancino di Mar del Plata rientrato dal prestito al Frosinone è sempre stato, sia pur a malincuore, tra i cedibili; Il diciannovenne turco nato in Germania, a Ratisbona, è apparso destinato alla maglia del suo idolo Del Piero fin da quando dal dicembre scorso Allegri lo lanciò tra i titolari dopo averlo fatto esordire in Serie A già alla prima di campionato. Talento cristallino come pochi, mentalità da campione, motore e carrozzeria importanti sono le doti che hanno convinto, giustamente, Giuntoli e Motta a puntare tutto su di lui con il rinnovo firmato poche settimane fa e l’assegnazione della maglia numero 10. Quella maglia che Dybala ha indossato per cinque anni, dal 2017 al 2022, dopo aver giocato con il 21 nelle sue prime due stagioni in bianconero. Un cambio che non gli portò troppo bene. La Joya nella Juve ha brillato anche col 10 sulla schiena, sia chiaro, ma il massimo del suo splendore lo ha mostrato proprio nella stagione che spinse poi la società ad assegnarglielo, il 10: quella 2016-17 della sua doppietta al Barcellona di Messi, eliminato dalla Juve nei quarti della Champions poi persa in finale col Real. Proprio da Madrid, dopo la prima stagione di Dybala col 10 sulle spalle, nell’estate 2018 arrivò Cristiano Ronaldo e il suo acquisto segnò la prima “bocciatura” dell’argentino da parte della Juve, che con quel colpo di mercato sceglieva un’altra stella attorno a cui costruire i propri successi.

Quattro anni dopo sarebbe poi arrivata la seconda e definitiva, senza virgolette, che ha portato la Joya a Roma. E che aveva portato, anzi, riportato visto che l’aveva indossata nel 2015-16, l’ultima stagione della sua prima esperienza bianconera, la maglia numero 10 sulle spalle di Paul Pogba. Un 10 che però, per le varie vicissitudini che tutti conoscete, dall’infortunio al ginocchio alla squalifica per doping, nella Juve non si è praticamente più visto.

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