I tifosi Juve ci credono: Douglas Luiz ispira. Thuram e Yildiz, che perle!

Quarantamila tifosi, di martedì pomeriggio e con 33 gradi, hanno gremito lo Stadium per assistere all'amichevole in famiglia contro la Next Gen

TORINO - E se fosse più bello, o perlomeno sensato, di Villar Perosa? Qualcuno forse potrebbe prenderla come una bestemmia, ma per la seconda volta, la celebrazione estiva della juventinità si è svolta allo Stadium e non nel piccolo paese della Val Chisone che ha segnato la storia della famiglia Agnelli e del club. Ed è stata fantastica. Quarantamila tifosi sono andati a casa loro, cioè lo Stadium, in un martedì di agosto con trentatré gradi, si sono abbracciati e hanno abbracciato la squadra, invadendo pacificamente il campo, come da tradizione dell’amichevole a Villar. Solo che a Villar erano un decimo e ultimamente venivano spennati, ieri l’ingresso era gratuito e l’impressione è stata quella di una festa riuscita con migliaia di bambini sugli spalti e la squadra che ha preso consapevolezza di avere il suo popolo alle spalle. Tanti anni non si cancellano con due edizioni, ma le tradizioni continuano se sanno conservare lo spirito, adeguandosi ai tempi.

Perle di Yildiz e Thuram, Douglas Luiz disegna calcio

Ne riparleremo tra una decina d’anni, nel frattempo ieri sera, quarantamila persone sono tornate a casa felici del bel pomeriggio, con negli occhi i gol di Yildiz e Thuram (due perle notevoli), qualche idea di gioco convincente (ma giudicare tecnicamente la partita di ieri sarebbe spericolato e ingiusto) e l’eccellente piede di Douglas Luiz che ispira ottimismo e rinfocola la voglia di calcio nella gente bianconera. La sensazione è quella di un grande ottimismo nei confronti della stagione, del nuovo allenatore e dei nuovi giocatori. Per carità, è sempre così in estate, ma in questo caso sembra essersi allontanati dalla negatività della scorsa annata, nella quale per molte e varie ragioni si erano addensate nubi sui sentimenti juventini. Anche in questo caso, il discorso è da riprendere più avanti, non servono dieci anni, ma bastano anche solo una decina di giorni, con la prima di campionato. Una cosa è certa, il popolo juventino non ha abbandonato la squadra e sembra pronto a crederci. Non è poco per chi, come Thiago Motta, inizia un percorso difficile, nel quale ci saranno senza dubbio momenti difficili nei quali gli servirà mantenere la compattezza della squadra e una certa unità nell’ambiente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I fischi a Locatelli coperti dagli applausi

E, a proposito di buoni auspici, ieri è capitata una minuscola ma significativa cosa. Intorno alla metà del primo mini tempo dell’amichevole, Locatelli ha sbagliato due palloni. Parte qualche fischio, se ne uniscono un po’ di altri. Sembrava come quando, sui social network, un imbecille inizia ad attaccare qualcuno e trova subito qualche collega di idiozia. Ma la realtà si dimostra più bella e intelligente dei social network e i fischi, oggettivamente ingiusti, vengono coperti dagli applausi della maggioranza (quella silenziosa sui social, forse perché manco ci va da quelle parti). E ogni pallone toccato da Locatelli, da quel momento, viene accompagnato da applausi. Bello. Cioè, in realtà l’aggettivo dovrebbe essere “normale”, ma purtroppo è più adatto bello. Applausi.

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TORINO - E se fosse più bello, o perlomeno sensato, di Villar Perosa? Qualcuno forse potrebbe prenderla come una bestemmia, ma per la seconda volta, la celebrazione estiva della juventinità si è svolta allo Stadium e non nel piccolo paese della Val Chisone che ha segnato la storia della famiglia Agnelli e del club. Ed è stata fantastica. Quarantamila tifosi sono andati a casa loro, cioè lo Stadium, in un martedì di agosto con trentatré gradi, si sono abbracciati e hanno abbracciato la squadra, invadendo pacificamente il campo, come da tradizione dell’amichevole a Villar. Solo che a Villar erano un decimo e ultimamente venivano spennati, ieri l’ingresso era gratuito e l’impressione è stata quella di una festa riuscita con migliaia di bambini sugli spalti e la squadra che ha preso consapevolezza di avere il suo popolo alle spalle. Tanti anni non si cancellano con due edizioni, ma le tradizioni continuano se sanno conservare lo spirito, adeguandosi ai tempi.

Perle di Yildiz e Thuram, Douglas Luiz disegna calcio

Ne riparleremo tra una decina d’anni, nel frattempo ieri sera, quarantamila persone sono tornate a casa felici del bel pomeriggio, con negli occhi i gol di Yildiz e Thuram (due perle notevoli), qualche idea di gioco convincente (ma giudicare tecnicamente la partita di ieri sarebbe spericolato e ingiusto) e l’eccellente piede di Douglas Luiz che ispira ottimismo e rinfocola la voglia di calcio nella gente bianconera. La sensazione è quella di un grande ottimismo nei confronti della stagione, del nuovo allenatore e dei nuovi giocatori. Per carità, è sempre così in estate, ma in questo caso sembra essersi allontanati dalla negatività della scorsa annata, nella quale per molte e varie ragioni si erano addensate nubi sui sentimenti juventini. Anche in questo caso, il discorso è da riprendere più avanti, non servono dieci anni, ma bastano anche solo una decina di giorni, con la prima di campionato. Una cosa è certa, il popolo juventino non ha abbandonato la squadra e sembra pronto a crederci. Non è poco per chi, come Thiago Motta, inizia un percorso difficile, nel quale ci saranno senza dubbio momenti difficili nei quali gli servirà mantenere la compattezza della squadra e una certa unità nell’ambiente.

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