Juve, la grande purga di Giuntoli è la sua scommessa più rischiosa

Il club bianconero ha scelto il braccio di ferro, adesso che sono state tolte dagli store anche le maglie di Szczesny, De Sciglio, Chiesa, Milik, Rugani e McKennie. Ma sistemare tutti gli epurati entro il 30 agosto non sarà facile: chi li vuole, non intende pagarli quanto vuole la società torinese

Al tempo in cui le ragioni della commercializzazione del marchio si mescolano inesorabilmente alle ragioni del mercato, ritirare dai negozi le maglie di sei giocatori significa lanciare segnali forti e chiari. Non soltanto ai tifosi. Soprattutto alla concorrenza. È il caso di Szczesny, De Sciglio, Chiesa, Milik, Rugani e McKennie, bersagli della grande purga giuntoliana, ufficialmente fuori dal radar di Thiago Motta e indipendentemente dal loro status contrattuale. Rugani, per esempio, ha appena rinnovato sino al 30 giugno 2026; Chiesa andrà in scadenza il 30 giugno 2025, così come Szczesny, McKennie e De Sciglio; Milik nel 2026, al pari di Rugani.

La scommessa di Giuntoli

Ma la Juve ha scelto di giocarsela con loro a braccio di ferro e braccio di ferro sia, nell'estate della rifondazione totale, del taglio degli ingaggi pesanti, strada inevitabile lungo la direzione virtuosa della riduzione dei costi e del riequilibrio di bilancio. E qui sta il significato della scommessa più rischiosa di Giuntoli e, al tempo stesso, la più intrigante. Sistemare tutti gli epurati entro il 30 agosto non sarà facile, soprattutto tenendo presente che i club a loro interessati conoscono bene la situazione bianconera e, logicamente, non intendono pagare il prezzo del cartellino fissato dalla Juve. Si capisce perché, un anno dopo il suo arrivo a Torino, per Giuntoli il tempo stringa.

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