Motta, la Juve inizia dalla porta. Perchè ci sono due preparatori?

Iago Lozano e Alfred Dossou-Yovo si occuperanno di allenare Di Gregorio, Perin e Pinsoglio. Ecco in che modo aiutano Thiago

Quanto conta per un portiere essere bravo con i piedi? Per Thiago Motta conta moltissimo e sul ruolo del portiere lavora in modo ossessivo, al punto da avere due allenatori dei portieri nel suo staff. Il nuovo tecnico della Juve punta ad avere a disposizione un pacchetto portieri pronto ad ogni evenienza e l'ha dimostrato già sulla panchina del Bologna, dove il ruolo del 'numero uno' si è rivelato di assoluta importanza ai fini dell'ottimo risultato raggiunto da Thiago Motta in Serie A con il club emiliano. Un lavoro fondamentale a cui il tecnico vorrebbe dar seguito anche alla guida della Juventus, al punto da aver rinfoltito lo staff che si occuperà degli allenamenti dei portieri. Ecco i profili dei due preparatori 'al servizio' di Motta, a cui sono stati assegnati compiti specifici così da diversificare il programma di allenamento.

L'importanza del numero uno

Il primo si chiama Alfred Dossou-Yovo, ha 40 anni, è originario del Benin e ha lavorato per quasi tutta la sua carriera in Francia. Tra i suoi "trofei" da predatori di numeri uno c'è Mike Maignan, attuale portiere del Milan, apprezzatissimo ovunque e cresciuto nelle giovanili del Psg sotto l'occhio attento di Dossou-Yovu che lo ha portato in prima squadra con i suoi insegnamenti. Particolare attenzione, Dossou-Yovo, la dedica proprio ai piedi e al modo con cui i suoi portieri li utilizzano per impostare l'azione. L'altro allenatore dei portieri è molto giovane (pensate, 28 anni), si chiama Iago Lozano e si occupa principalmente delle... mani. La fase di allenamento in cui i portieri devono "parare" è la sua. Iago Lozano è argentino e ha lavorato molto nel suo Paese, anche se Thiago Motta lo ha pescato al Villarreal, dove si è fatto notare per i metodi innovativi ed efficaci. Da lì lo ha portato allo Spezia, dove per la prima volta Motta ha lavorato con due preparatori di portieri. Risultato? I due hanno fatto amicizia e trovato un protocollo di lavoro che ha fatto crescere sempre i portieri a loro disposizione.

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