Platini a Catanzaro: "Dicevano di non tornare...". Poi l'aneddoto su Agnelli

L'idolo Cruijff, le parole al miele per Pelé e i ricordi Juve: Le Roi si racconta durante il Magna Graecia Film Festival

"Non farti più vedere qui". È la stagione 1982-83 e la partita Catanzaro-Juventus. Allo stadio Nicola Ceravolo è andata in scena la gara tra le due compagini chiusa sul risultato di 2-1. Prima il vantaggio calabrese con De Agostini, poi è arrivata la risposta dei bianconeri con la doppietta di un certo Platini. Sono passati 41 anni da quella volta e, le Roi, si è ripresentato in Calabria per il Magna Graecia Film Festival dove è stato introdotto dall'ex compagno di squadra Massimo Mauro e intervistato da Federico Buffa per Sky Sport. Tantissimi gli aneddoti raccontati dal francese tra cui proprio quello della suddetta gara. 

Platini e l'aneddoto di Catanzaro-Juve

Michael Platini ha raccontato diversi aneddoti, il primo relativo alla gara giocata al Ceravolo: "Torno a Catanzaro dopo 40 anni. L'ultima volta che sono venuto ho fatto due gol e le persone del posto mi hanno chiesto di non tornare più. Sono tornato lo stesso 40 anni dopo". Poi uno sguardo al calcio di oggi e un ricordo su Pelé: "Nel calcio di oggi c'è qualcosa di eccessivo? Troppe partite in tv, se vedi un giocatore ogni tre giorni non hai più voglia di guardarlo. Ora sai sempre tutto, sai come gioca chiunque, non c'è più curiosità. Quando ero piccolo io volevo che mi chiamassero 'Pelèatini' perché Pelè era una leggenda del calcio. Ne parlavano tutti senza mai averlo visto giocare. Poi è arrivata l'estate del '70, l'ho visto in televisione al Mondiale in Messico e abbiamo capito che ciò che dicevano di lui era tutto vero. È stato fantastico".

Poi l'idolo Cruijff: "Il mio idolo era Johan, ma di lui avevo poco, magari la visione di gioco. Ho impiegato anni a studiare la mia tattica. Gli altri studiavano il Teorema di Pitagora, di cui a me non importava nulla, io passavo ore a studiare con gli occhi chiusi le posizioni di tutte le persone presenti in campo, compagni e avversari, pensando a come anticiparli senza guardare la palla". A chiudere la scelta della Juve e l'aneddoto sul Pallone d'Oro regalato all'avvocato Gianni Agnelli: "Prima sono stato al Saint Etienne dove sono approdato perché non sono andato al Valencia e all'Inter. Nell'82 l'avvocato mi ha voluto nella Juventus e all'inizio non è stato facile. C'erano tutti campioni del mondo. L'avvocato per me è stato fantastico. Ricordo che quando ha compiuto 70 anni sono stato invitato e in quell'occasione gli ho regalato il mio primo pallone d'oro e lui mi chiese se era tutto d'oro. Gli risposi che se fosse stato tutto d'oro non lo avrei mai dato".

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