Chi sono i tre baby Juve che hanno già stregato Thiago Motta

Non solo Adzic: i promossi del nuovo tecnico bianconero dopo il ritiro in Germania

Le prime settimane di lavoro, tra le strutture della Continassa e quelle di Herzogenaurach, sono servite ad assimilare alcuni concetti cari a Thiago Motta e a mettere preziosa benzina nelle gambe. Ma c’è anche chi, dal 10 luglio in poi, si è giocato qualcosa di più. Il tecnico della Juventus ha aggregato alla squadra tanti talenti provenienti dalla Next Gen: un po’ per necessità, data l’assenza di numerosi nazionali, un po’ per curiosità, con l’intenzione di metterli alla prova ad alto livello, e un po’ per tenere alti i ritmi in allenamento grazie alla loro freschezza e al loro entusiasmo.

I baby promossi da Thiago Motta

E c’è chi ha calato al meglio le proprie carte sul tavolo, impressionando il tecnico italo-brasiliano. Un nome su tutti: Vasilije Adzic, il più giovane della comitiva, dall’alto (o dal basso?) dei suoi 18 anni soltanto. Il montenegrino ha sfoggiato qualità già note agli addetti ai lavori, ma soprattutto ha esibito una personalità che - abbinata a un fisico già pronto - lo rende eleggibile per la prima squadra. Thiago Motta se n’è accorto e, di fatto, lo ha promosso. Poi, naturalmente, starà alle evoluzioni stagionali indicare la via: potrà restare stabilmente insieme a Danilo e compagni oppure, in alternativa, fare la spola con la Next Gen, dove mettere nelle gambre preziosi minuti ed acquisire esperienza anche in Italia. Il talento balcanico non è però l’unico ad aver rubato l’occhio tra Continassa e Germania. Stessa lusinghiera sorte, infatti, spetterà a Nicolò Savona in difesa e a Jonas Rouhi sulla sinistra. L’italiano era stato indicato da Thiago Motta come uno dei prospetti più interessanti già prima del contatto diretto in campo, in virtù di caratteristiche che - pur in un ruolo differente - ricordano le qualità da “tuttocampista” di Calafiori. E ha confermato le doti, come l’esterno svedese. A cui manca forsa ancora qualche chilo di muscoli, ma certo non la capacità di spingere sulla corsia e di rifornire l’area di pericolosi palloni. Lo vedremo ancora, li vedremo ancora.

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