Pagina 2 | Yildiz torna e si riprende la Juve: i due obiettivi da centrare

I kilometri che separano il Max Morlock Stadion - dove la Juve ha disputato la prima amichevole estiva (sconfitta 3-0 venerdì) - dal centro di Ratisbona sono poco più di un centinaio, meno di un’oretta e mezza di auto. Curioso dettaglio del destino: del ritiro bianconero in Baviera non ha potuto far parte chi in Baviera ci è nato, proprio nella città tagliata a metà dal Danubio. Kenan Yildiz doveva ancora finire le vacanze e smaltire le fatiche dell’Europeo con la sua Turchia: alla Juve è mancato molto, nella prima uscita, ma il tempo dell’attesa è praticamente finito, nelle prossime ore il fantasista classe 2005 rientrerà a Torino per poi, a inizio settimana, effettuare le visite al J Medical e ricominciare il lavoro in gruppo, per la prima volta agli ordini di Thiago Motta.

Yildiz e il rinnovo fino al 2029

Yildiz resta molto legato alle sue origini e alla città in cui è nato e cresciuto. E quando può ci torna, per andare a trovare uno zio e qualche vecchio amico e magari per concedersi un momento di relax, con la famiglia al suo fianco, al Cafe Jolie, dove è di casa. E dove la gente, dal titolare Christian Joachim fino agli avventori occasionali, è sempre ben impressionata dal modo di fare gentile e senza darsi arie del giovane juventino. Kenan ci è passato di recente, appena terminata l’avventura di Euro 2024 in Germania.

Un blitz a metà luglio - prima delle vacanze al mare in Italia - in cui ha avuto modo anche di rinforzare ulteriormente il suo legame con la comunità turca, molto forte a Ratisbona (e più in generale in tutto il territorio tedesco). E adesso che sta per tornare alla base, Yildiz riporterà alla Juve non solo il suo proverbiale sorriso, ma soprattutto quella qualità sugli esterni offensivi indispensabile per il calcio che ha in mente Thiago Motta. Il tormentone della maglia numero 10 sembra destinato ad andare avanti ancora per un po’, almeno fino al fatidico momento del rinnovo sul contratto con la Juventus fino al 2029, con adeguamento dell’ingaggio.

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Yildiz e la maglia n. 10

La chance che Yildiz possa indossare già in questa stagione la maglia che è stata di Platini e Del Piero resta invariata: è un progetto che è nella mente e nelle intenzioni del club, ma che è pure oggetto di attenta valutazione, trattandosi di una scelta aziendale di marketing strategica per il brand e pure per l’immagine. La Juventus vuole un 10 che rappresenti il club a livello planetario e che si leghi ai colori per un periodo di tempo più lungo possibile. Con il vecchio management del giovane turco la trattativa era già ampiamente imbastita, per rinnovo con la maglia numero 10. Poi c’è stata la separazione dall’agenzia che ne aveva seguito i passi fin da quando, da bambino, era diventato un testimonial del marchio Adidas, che dalla Baviera ha conquistato il mondo.

Yildiz blindato da Giuntoli

Un po’ come proverà a fare Yildiz, che si è affidato a una gestione familiare come già fatto dal coetaneo Dean Huijsen, con il quale ha condiviso buona parte del percorso alla Juve, a parte gli ultimi mesi. Il destino di Yildiz è diverso: non è in vendita nei piani di Cristiano Giuntoli, nemmeno a fronte di una offerta shock che in ogni caso non è ancora arrivata, almeno a livello ufficiale. Però adesso Kenan è chiamato a compiere il definitivo salto di qualità, in campo e fuori, per poter conquistare due obiettivi fondamentali: vincere con la Juve, seguendo i dettami di Motta che è un tecnico capace di far svoltare i giovani, e meritarsi rinnovo e maglia numero 10. Nella scia dei grandi juventini che lo hanno preceduto.

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Yildiz e la maglia n. 10

La chance che Yildiz possa indossare già in questa stagione la maglia che è stata di Platini e Del Piero resta invariata: è un progetto che è nella mente e nelle intenzioni del club, ma che è pure oggetto di attenta valutazione, trattandosi di una scelta aziendale di marketing strategica per il brand e pure per l’immagine. La Juventus vuole un 10 che rappresenti il club a livello planetario e che si leghi ai colori per un periodo di tempo più lungo possibile. Con il vecchio management del giovane turco la trattativa era già ampiamente imbastita, per rinnovo con la maglia numero 10. Poi c’è stata la separazione dall’agenzia che ne aveva seguito i passi fin da quando, da bambino, era diventato un testimonial del marchio Adidas, che dalla Baviera ha conquistato il mondo.

Yildiz blindato da Giuntoli

Un po’ come proverà a fare Yildiz, che si è affidato a una gestione familiare come già fatto dal coetaneo Dean Huijsen, con il quale ha condiviso buona parte del percorso alla Juve, a parte gli ultimi mesi. Il destino di Yildiz è diverso: non è in vendita nei piani di Cristiano Giuntoli, nemmeno a fronte di una offerta shock che in ogni caso non è ancora arrivata, almeno a livello ufficiale. Però adesso Kenan è chiamato a compiere il definitivo salto di qualità, in campo e fuori, per poter conquistare due obiettivi fondamentali: vincere con la Juve, seguendo i dettami di Motta che è un tecnico capace di far svoltare i giovani, e meritarsi rinnovo e maglia numero 10. Nella scia dei grandi juventini che lo hanno preceduto.

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