Pagina 2 | Sponsor Juve, Calvo: "Diverse trattative". E si torna a parlare di Ronaldo…

"Sono stati due anni molto complicati, in cui abbiamo registrato, per i dieci punti di penalizzazione, perdite tangibili, circa 115 milioni di euro, e intangibili, come quelle legate al brand e alla sua appetibilità sul mercato. Nuovo main sponsor? Siamo stati penalizzati perché non abbiamo avuto modo di programmare, ma le sensazioni sono positive: abbiamo diverse trattative in fase avanzata". Sono le parole di Francesco Calvo, managing director revenue & football development della Juventus, in un'intervista rilasciata a Forbes. Il club bianconero è primo in Serie A per ricavi secondo Deloitte ed è l’11° di maggior valore al mondo secondo Forbes: "Grazie ai tanti investimenti degli ultimi anni. Da quelli nelle persone a quelli infrastrutturali, stimati in circa 200 milioni di euro, come lo stadio, i centri sportivi (Jtc Continassa e Allianz Training Center di Vinovo), la sede, il J|medical e il J|hotel, fino a tutto l’ecosistema digitale, sfociato nella nascita di Juventus Creator Lab" ha spiegato Calvo. 

Le parole di Calvo

La Juve, inoltre, è il brand italiano più seguito al mondo: "Oltre ad aver intrapreso una strategia opposta rispetto ad altri club, abbiamo avuto il merito di cavalcare la spinta dell’arrivo di Cristiano Ronaldo. Operazione che, nonostante la pandemia, ci ha permesso di accrescere la riconoscibilità del brand in tutto il mondo" ha dichiarato Calvo. "Ricavi in ribasso per le squadre italiane? Partiamo dal presupposto che il calcio segue il ritmo di crescita del proprio paese, e in Italia il Pil non ha subito rialzi importanti negli ultimi anni. A ciò aggiungiamo la competitività degli operatori, lo scarso sviluppo tecnologico e infrastrutturale del Paese e la mancanza di integrazione con i servizi di connettività, aspetto molto impattante all’estero. Non dimentichiamo poi i costi degli abbonamenti, che al di fuori dell’Italia sono molto più alti, la pirateria, su cui però si sta facendo un ottimo lavoro, e la scarsa managerialità all’interno della Lega" ha aggiunto il managing director revenue & football development della società bianconera.

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Sul Mondiale per Club e la nuova Champions

Sul Mondiale per Club: "È una grande opportunità per noi, ma parlare adesso di cifre è impossibile. Ci sono stime di ricavi e di costi, ma ancora non si sa nulla sulla redistribuzione”. Sulla nuova Champions League: “Sarà interessante, divertente e imprevedibile. Ovviamente, tutte le analisi le faremo successivamente. Sono molto curioso, perché comunque rappresenta un grosso passo avanti”. 

La Serie A a 18 squadre e gli investimenti degli stranieri

Calco ha poi aggiunto: "Serie A a 18 squadre? Troppe partite durante la stagione? Al termine della stagione 2025-26, che si concluderà con i Mondiali negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, i calciatori, stipendiati al 100% dai club, giocheranno per il 75% del tempo con le loro squadre e il 25% con le nazionali. E i rischi sono tutti a carico dei club. Non va bene”. Infine, sugli investimenti stranieri in Serie A: "È una tendenza che permette al sistema Italia di aumentare gli investimenti infrastrutturali. Lo stiamo vedendo, per esempio, con il Viola Park della Fiorentina, o con i progetti degli stadi del Bologna e della Roma. L’industria dello sport in Europa è ancora molto frammentata, perché è più concentrata sui risultati sportivi che sul business. Di conseguenza, c’è più possibilità di scovare opportunità di investimento rispetto agli Usa, dove le cifre in ballo sono ormai da capogiro".

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Sul Mondiale per Club e la nuova Champions

Sul Mondiale per Club: "È una grande opportunità per noi, ma parlare adesso di cifre è impossibile. Ci sono stime di ricavi e di costi, ma ancora non si sa nulla sulla redistribuzione”. Sulla nuova Champions League: “Sarà interessante, divertente e imprevedibile. Ovviamente, tutte le analisi le faremo successivamente. Sono molto curioso, perché comunque rappresenta un grosso passo avanti”. 

La Serie A a 18 squadre e gli investimenti degli stranieri

Calco ha poi aggiunto: "Serie A a 18 squadre? Troppe partite durante la stagione? Al termine della stagione 2025-26, che si concluderà con i Mondiali negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, i calciatori, stipendiati al 100% dai club, giocheranno per il 75% del tempo con le loro squadre e il 25% con le nazionali. E i rischi sono tutti a carico dei club. Non va bene”. Infine, sugli investimenti stranieri in Serie A: "È una tendenza che permette al sistema Italia di aumentare gli investimenti infrastrutturali. Lo stiamo vedendo, per esempio, con il Viola Park della Fiorentina, o con i progetti degli stadi del Bologna e della Roma. L’industria dello sport in Europa è ancora molto frammentata, perché è più concentrata sui risultati sportivi che sul business. Di conseguenza, c’è più possibilità di scovare opportunità di investimento rispetto agli Usa, dove le cifre in ballo sono ormai da capogiro".

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