“Ancora più forte!”: e Vlahovic replica con una frase che disegna la nuova Juve

Nella seduta a porte aperte Giuntoli e Motta hanno parlato a lungo: unità di intenti tra dirigenza e area tecnica. Dusan scherza con Colinet

«Fate ancora un giro, ma più forte di prima! Potete fare molto molto, meglio...», dice ad alta voce Simon Colinet, uno dei vice di Thiago Motta, quando l’allenamento è già finito ma sulla pista di atletica qualche bianconero corre ancora. E sorride Dusan Vlahovic, anche se stanco morto ed esausto come i compagni, tirato a lucido e carico, che replica al vice allenatore con una battuta: «Ogni tanto potresti anche dirci bravo eh, mister...». Sono 500 i tifosi all’Adi Dassler Stadion: sono quasi tutti dipendenti del complesso Adidas, più qualche invitato speciale.

In grande spolvero Thuram e Adzic

Intensità massima in un’ora di allenamento aperto al pubblico, l’unico del ritiro tedesco: corse e tanto pallone, torelli a due tocchi e brevi (ma a ritmo serrato) partitelle in campo stretto con il piede sull’acceleratore. Quattro squadre, disposte così: Di Gregorio, Gatti, Cabal, Locatelli, Mbangula e Weah in pettorina blu; Daffara, Gonzalez, Thuram, Hasa, Barbieri, Soulé in arancione; Pinsoglio, Djalò, Rohui, Comenencia, Fagioli e Sekulov in pettorina bianca; Perin, Muharemovic, Savona, Cambiaso, Adzic e Vlahovic in pettorina gialla, con Nicolussi Caviglia e Miretti jolly a giocare per tutte e quattro le squadre. In spolvero Thuram e pure Adzic, autore quest’ultimo di un gol con delizioso tocco sotto a mostrare tutte le qualità tecniche.

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Il confronto con Giuntoli e Scanavino

Ma i riscontri che Thiago si aspettava in questa settimana di lavoro in Germania non arrivano certo soltanto dal campo: non sono sfuggiti agli occhi degli osservatori i fitti colloqui del tecnico con il dt bianconero Giuntoli e con l’ad Scanavino prima dell’inizio dell’allenamento, chiacchierata ripetuta poi tra l’allenatore e Giuntoli a centrocampo a fine seduta, lontano da orecchie indiscrete. Sintomo di grande intensa e unità di intenti tra area tecnica e dirigenza, con attenzione al mercato. Che tiene banco anche a Herzogenaurach, visto che qualche tifoso ha chiesto a gran voce a Matias Soulé di non andare alla Roma, ricevendo come risposta un sorriso da parte dall’argentino.

Vlahovic il più acclamato

Il pubblico acclama tutti, però uno in particolare: Dusan Vlahovic, vincitore della prova dell’applausometro appena davanti a Khephren Thuram, senza dimenticare l’ovazione riservata a Thiago Motta, che è stato il primo in assoluto a raggiungere il campo di allenamento. E domani i bianconeri esordiranno in amichevole, alle ore 17 su Dazn, contro il Norimberga della vecchia conoscenza Klose.

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«Fate ancora un giro, ma più forte di prima! Potete fare molto molto, meglio...», dice ad alta voce Simon Colinet, uno dei vice di Thiago Motta, quando l’allenamento è già finito ma sulla pista di atletica qualche bianconero corre ancora. E sorride Dusan Vlahovic, anche se stanco morto ed esausto come i compagni, tirato a lucido e carico, che replica al vice allenatore con una battuta: «Ogni tanto potresti anche dirci bravo eh, mister...». Sono 500 i tifosi all’Adi Dassler Stadion: sono quasi tutti dipendenti del complesso Adidas, più qualche invitato speciale.

In grande spolvero Thuram e Adzic

Intensità massima in un’ora di allenamento aperto al pubblico, l’unico del ritiro tedesco: corse e tanto pallone, torelli a due tocchi e brevi (ma a ritmo serrato) partitelle in campo stretto con il piede sull’acceleratore. Quattro squadre, disposte così: Di Gregorio, Gatti, Cabal, Locatelli, Mbangula e Weah in pettorina blu; Daffara, Gonzalez, Thuram, Hasa, Barbieri, Soulé in arancione; Pinsoglio, Djalò, Rohui, Comenencia, Fagioli e Sekulov in pettorina bianca; Perin, Muharemovic, Savona, Cambiaso, Adzic e Vlahovic in pettorina gialla, con Nicolussi Caviglia e Miretti jolly a giocare per tutte e quattro le squadre. In spolvero Thuram e pure Adzic, autore quest’ultimo di un gol con delizioso tocco sotto a mostrare tutte le qualità tecniche.

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