Motta raddoppia la Juve: le due formazioni a disposizione per tornare grandi

Le nuove idee di Thiago si intrecciano con le strategie di mercato del dt Giuntoli

Thiago Motta raddoppia la Juve. Frase secca e potente, vero, ma corrispondente alla realtà. Una verità da spiegare per bene, in grado di far venire l’acquolina in bocca ai tifosi bianconeri immaginando il sistema di gioco alternativo all’atteso 4-2-3-1. Un secondo modulo concertato in simbiosi con il direttore tecnico Cristiano Giuntoli in modo da esaltare al massimo il potenziale che l’allenatore avrà a disposizione e mitigare le urgenze di mercato: derubricandole da necessità a opzioni. Dunque il nuovo tecnico bianconero, ed è questa la notizia, è pronto a far scendere in campo la propria squadra anche con il sistema ad albero di Natale, ovvero il 4-3-2-1, proprio come faceva a volte a Bologna (e sulla panchina rossoblù in corso d’opera, quindi in partita, a volte virava anche sul 4-3-3, modulo che potrebbe riproporre anche a Torino se dovessero arrivare gli innesti giusti). Una cosa è certa, sia col modulo classico 4-2-3-1, che con quello “natalizio” 4-3-2-1, sarà centrale la figura di Koopmeiners, per il quale sta per partire l’offensiva grazie ai soldi in arrivo dalle cessioni di Soulé e Chiesa con le trattative spiegate nella pagina a fianco.

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Juve a trazione anteriore

Dunque possiamo aspettarci, in ogni caso, una Juventus a trazione anteriore, con un Dna offensivo che potrà portare Dusan Vlahovic a superare il proprio record di gol stagionali che al momento offre la cifra di 29 reti, centrato nell’annata a cavallo del passaggio in bianconero: 20 le realizzò in viola, 9 nella Juve. Sotto la Mole invece il suo massimo è 18, firmato proprio nell’ultima stagione. Che Motta sia un ingegnere del calcio, nel senso che monta e smonta i ruoli dei giocatori o i sistemi di gioco non è una novità e, come detto, il suo Bologna ha centrato clamorosamente la Champions League anche grazie alla sua duttilità. Le varianti, si sa, oltre a tenere sempre sul pezzo tutta la rosa, offrono il vantaggio di non dare punti di riferimento certi all’avversario, per cui affrontare le squadre dell’italobrasiliano comporta essere attrezzati a controbilanciare non un problema ma eventualmente una serie di problemi. Le sue lunghe chiacchierate con il dt Giuntoli, prima in videocall quando Thiago era in vacanza in Portogallo e ora alla Continassa, stanno portando verso una Juventus camaleontica, in grado di proporsi in campo con atteggiamenti tattici differenti in modo da ottenere il massimo dalle proprie risorse.

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Più giusto Yildiz

Dunque provando a immaginare la differenza del 4-3-2-1 rispetto al 4-2-3-1 ecco che emergono subito, al netto delle eventuali mosse di mercato in entrata che richiederebbe il secondo modulo, un paio di considerazioni che potrebbero regalare un bel vantaggio per Kenan Yildiz. Il modulo ad albero di Natale, infatti, significherebbe per il turco meno corse in copertura, lasciandogli così più lucidità in zona gol ma non solo. Infatti giocando da fantasista insieme a Koopmeiners dietro a Vlahovic si troverebbe con maggior facilità nella zona calda dove puntare direttamente la via del gol oppure cercare l’imbucata giusta per Dusan. Troppe volte partendo da sinistra nel 3-4-3, come capitava l’anno scorso quando entrava a partita in corso per recuperare il risultato, ha dovuto sobbarcarsi un lavoro dall’alto dispendio energetico.

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Mediana fisica

Inoltre la mediana a tre che il dt Giuntoli ha concordato con Motta, formata da Locatelli-Douglas Luiz-Thuram rappresenta dal punto di vista fisico una vera e propria muraglia umana. Tre colossi o quasi non solo dotati di piedi buoni per rilanciare verso l’area avversaria ma anche un diga in grado di arginare con forza e muscoli le ambizioni di chi sta dall’altra parte del campo. Ecco dunque che a beneficiare del 4-3-2-1 (che potrà essere utilizzato dal primo minuto piuttosto che a sfida in corso a seconda degli avversari e dell’inerzia del match) potranno essere soprattutto Vlahovic, destinato a ricevere più palloni filtranti e Kenan Yildiz. In entrambi i sistemi di gioco, non sarà comunque secondario il contributo che potranno dare Nicolò Fagioli, nella mediana soprattutto a tre e Fabio Miretti come alternativa a Koopmeiners. Del resto quest’anno le partite non mancheranno visto che si aggiungeranno rispetto alla passata stagione Champions League, Supercoppa italiana e Mondiale per club. E due moduli sono meglio di uno!

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Thiago Motta raddoppia la Juve. Frase secca e potente, vero, ma corrispondente alla realtà. Una verità da spiegare per bene, in grado di far venire l’acquolina in bocca ai tifosi bianconeri immaginando il sistema di gioco alternativo all’atteso 4-2-3-1. Un secondo modulo concertato in simbiosi con il direttore tecnico Cristiano Giuntoli in modo da esaltare al massimo il potenziale che l’allenatore avrà a disposizione e mitigare le urgenze di mercato: derubricandole da necessità a opzioni. Dunque il nuovo tecnico bianconero, ed è questa la notizia, è pronto a far scendere in campo la propria squadra anche con il sistema ad albero di Natale, ovvero il 4-3-2-1, proprio come faceva a volte a Bologna (e sulla panchina rossoblù in corso d’opera, quindi in partita, a volte virava anche sul 4-3-3, modulo che potrebbe riproporre anche a Torino se dovessero arrivare gli innesti giusti). Una cosa è certa, sia col modulo classico 4-2-3-1, che con quello “natalizio” 4-3-2-1, sarà centrale la figura di Koopmeiners, per il quale sta per partire l’offensiva grazie ai soldi in arrivo dalle cessioni di Soulé e Chiesa con le trattative spiegate nella pagina a fianco.

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