Massimo Carrera, se ad agosto le avessero mostrato l’attuale classifica di Serie A, con la Juventus seconda, staccata però di 15 punti dalla capolista Inter, e con 10 di vantaggio sulla Roma, quinta e quindi prima delle escluse dalla Champions, sarebbe rimasto stupito?
«Devo ammettere che sarei rimasto sorpreso di vedere una Juventus così avanti in classifica. E come me lo pensano in molti: questo doveva essere l’anno della ricostruzione, dopo la stagione segnata dalla giustizia sportiva, e non era così scontato che potesse essere seconda con i lavori in corso. Quel che fa scalpore è il cammino dell’Inter, sta facendo davvero un percorso stratosferico, ma anche il campionato della Juventus è ottimo se l’obiettivo era ricostruire e partecipare alla prossima Champions».
A proposito di Champions, che lei ha vinto con la Juventus nel 1996: c’è qualche pericolo che i bianconeri escano dalle prime quattro?
«Ci sono ancora undici giornate, vale a dire 33 punti in palio: sono tanti. E la Juventus non è al sicuro. Dipende dall’andamento delle gare e dal temperamento del gruppo: se la squadra è solida di testa, una sconfitta non lascia il segno, altrimenti può incidere su morale, consapevolezza e prestazioni. Il vantaggio è buono, ma va conservato...».
In campo mancherà lo squalificato Vlahovic che, da solo, ha segnato più di un terzo dei gol della Juve in campionato: c’è il rischio di un altro 0-0 come all’andata?
«Può essere un problema quando ti viene a mancare il bomber principale che, in effetti, ultimamente sta segnando tantissimo. Si dovranno responsabilizzare gli altri attaccanti, e in generale tutta la squadra».