TORINO - La Saudi League con i suoi petroldollari; i cavalli nella sua scuderia, tra la nebbia che si alza la mattina presto sui prati tra i cipressi di Bolgheri; i sondaggi dai club italiani e, là sullo sfondo, la Juventus. Ma neppure troppo in fondo, perché Massimiliano Allegri ha un afflato particolare nei confronti della casa bianconera e la considera qualcosa in più di un’appendice professionale, al punto da ritenere la ripartenza un impegno morale verso il club e verso ciò che rappresenta. Anche, ma non solo, per questo Max ora è concentrato al massimo sull’impegno agonistico con l’obiettivo di riportare la Juve in Champions League e, nel percorso, di restare attaccato all’Inter perché poi non si sa mai.
Allegri e il futuro alla Juve
Ma è altrettanto ovvio che stia ragionando sul futuro prossimo con il traguardo a fine stagione quando, lo ricordiamo, avrà comunque a disposizione ancora un anno di contratto a sette milioni netti. Inevitabile, in un ambiente parossistico come il calcio, che vi siano speculazioni sul futuro del tecnico livornese anche perché la panchina della Juventus non è esattamente un dettaglio nelle strategie tecniche del calcio italiano.