Questione di Fede: la Juventus domani ha in casa l’occasione di tornare in testa, ma non per una notte, come è successo anche di recente. Operazione sorpasso che ha un protagonista su tutti, il più atteso: Federico Chiesa. La Nazionale lo ha riportato alla Continassa rigenerato: non più riposato, ma più carico e determinato dopo due gol alla Macedonia del Nord e una prestazione top nella decisiva sfida con l’Ucraina in Germania. Spalletti lo ha esaltato nel 4-3-3, tanto da sollevare la questione, tra i tifosi bianconeri e non solo: come mai Chiesa in azzurro segna e incide mentre nella Juventus è a secco dal 23 settembre?
La risposta su due piedi, così senza dati alla mano, è inevitabilmente collegata al sistema di gioco: il 4-3-3 che è la comfort zone dell’ex viola e che è pure l’abito tattico indossato dalla Nazionale. Ma in realtà la situazione è molto più complessa di così, perché le heatmap, i grafici che mostrano dove si muove un giocatore durante la partita, che fotografano le prestazioni di Chiesa con la Juventus e con la maglia azzurra sono sovrapponibili o quasi: Chiesa in versione trascinatore dell’Italia agisce nelle stesse zone di campo del Chiesa bianconero.
Il recupero di condizione
La spiegazione per cui Fede è parso più brillante con la Nazionale rispetto alle uscite con il club sono dunque da ricercare altrove e la crescita nella condizione atletica è senza dubbio un aspetto fondamentale. Per un giocatore che fa la differenza sfruttando potenza e strappi, lo stato di forma è determinante più che per altri: a livello di brillantezza, l’esterno offensivo di Allegri è in crescita, per quanto ancora alla ricerca di continuità.
I segnali azzurri sono buoni anche per quanto riguarda la condizione psicologica: i dieci giorni con la Nazionale hanno portato energia a tutti i livelli e pure ieri, nell’allenamento alla Continassa di avvicinamento alla super sfida con l’Inter, Chiesa è parso sereno e sorridente, pronto a prendere per mano la squadra nello scontro diretto per il vertice della classifica in una sfida nella sfida tra figli d’arte con l’amico Marcus Thuram.
Chiesa in coppia con...
Se Fede sembra sicuro del posto (a meno di colpi di scena nella rifinitura) è ancora tutto da stabilire chi conquisterà l’altro posto da titolare in attacco nel 3-5-2 allegriano. Il favorito della vigilia è Kean nel testa a testa con Vlahovic, mentre Milik sembra più un outsider da tenere comunque in considerazione perché è l’unico del reparto ad essere rimasto ad allenarsi alla Continassa nelle due settimane di sosta per gli impegni delle varie Nazionali.
La coppia azzurra Kean-Chiesa è partita titolare nelle ultime due uscite della Juventus, con il Cagliari in casa e prima ancora a Firenze: Allegri può puntare sulla continuità, sapendo che spesso le sfide equilibrate possono essere risolte dagli episodi e dai cambi. E tenersi Vlahovic e Milik come alternative rappresenta una carta preziosa, senza dimenticare Yildiz che ha le qualità per inventarsi gol decisivi, come successo con la Turchia la scorsa settimana.