Pagina 3 | Pjanic: Vlahovic? Allegri non fa regali, Kean se gioca c'è un motivo

Sarebbe stato un bel vedere, Pjanic che lancia Chiesa. Non potendolo fare sul campo, il campione bosniaco dello Sharjah, tre trofei negli Emirati Arabi nella passata stagione e quattro Scudetti, due Coppe Italia e una Supercoppa italiana in quattro anni bianconeri, lancia Chiesa in Juve-Inter al telefono con Tuttosport. E lancia la Juve nella corsa scudetto.

Buongiorno Pjanic, domenica la Juve sfida l’Inter capolista a due punti di distanza. Si aspettava i bianconeri lassù?
"Non era scontato, soprattutto dopo tutto quello che è successo l’anno scorso. Però la squadra ha reagito bene, ha assorbito quello che chiede Allegri e il mister ha trovato la solidità che è la caratteristica di tutte le sue squadre. L’Inter è un po’ più matura e sicuramente più avanti, perché da un paio d’anni ha più o meno la stessa squadra e ha un po’ più certezze. Però non sono troppo sorpreso di vedere la Juve lassù, perché so cos’è la Juve: reagisce sempre. Quando porti quella maglia hai un certo peso addosso e sai cosa devi fare. I ragazzi lo hanno capito. E non sono sorpreso perché so chi è l’allenatore, cosa dà alla squadra, come lavora. È una certezza, con lui sai che i risultati sono sempre buoni".

Ecco, spieghi cosa dà Allegri ai tanti, anche tra i tifosi bianconeri, che lo attaccano.
"Non si può piacere a tutti e certe critiche arrivano più o meno sempre dalle stesse persone, ma non lo toccano. Chi sta nel calcio conosce bene il lavoro che fa Allegri: non è per caso che è stato cercato dai più grandi club del mondo, come il Real Madrid. Lui sa molto bene cosa ha a disposizione e in base a quello che ha a disposizione sa in che modo deve giocare per portare i risultati: e giocherà in quel modo. E i risultati li porta, è una garanzia. Anche l’anno scorso, con tutto quello che è successo, con giocatori chiave quasi mai disponibili, è entrato sul campo tra le prime quattro. E quest’anno sono sicuro che la Juve combatterà fino alla fine per lo scudetto: non ho dubbi, perché so che con lui hai una certezza in mano".

Allegri però dice di guardare il vantaggio sulla quinta in classifica: secondo lei è vero?
"Quando dopo la vittoria sul Cagliari ha detto che era preziosa per allungare il distacco sulla quinta è perché lo pensa veramente, però allo stesso tempo sa che ha conquistato tre punti ed è sempre lì davanti... Anche con noi non guardava mai troppo avanti, ma passo dopo passo. Tiene la squadra con la concentrazione giusta e le cose stanno andando bene. Ce ne sono certamente da migliorare, ma ci sono sempre. Intanto è importante stare lì vicino alla vetta fino alla fine per poi competere per lo scudetto".

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Quali sono le cose da migliorare? E cosa le piace di più di questa Juve?
"Mi piace molto l’unione che c’è, si sente che sono una squadra unita, che lavorano tutti assieme per lo stesso obiettivo. Hanno trovato una solidità difensiva che porta risultati, e parlo di tutta la squadra. Vorrei vedere un po’ più iniziativa dai giocatori con la palla: più giocate decisive e più accelerazioni dai centrocampisti, più uno contro uno dagli attaccanti".

A proposito, dopo un grande avvio Chiesa e Vlahovic hanno frenato: il derby d’Italia e la sfida con Lautaro e Thuram possono sbloccarli?
"Non devono mettersi pressioni, anche se per vincere i gol degli attaccanti sono importanti. Però quando sei in un periodo in cui il gol non arriva devi continuare a lavorare e prima o poi ti sblocchi, perché le qualità nel loro caso ci sono. Sulla carta sono una coppia fortissima, però poi bisogna vedere i numeri perché su quelli sei giudicato e se sei un attaccante devi fare i gol: sono pagati tanto per questo. Ma lo sanno da soli, non devo dirlo io, e sono due giocatori molto forti. Chiesa lo vedo in un buon momento e credo che domenica possa fare la differenza. Lautaro sta andando molto forte e può essere l’uomo decisivo per l’Inter, ma occhio anche a Calhanoglu".

In attacco si sta facendo spazio Kean: cosa potrà dare alla Juve?
"Moise ha debuttato con noi e fatto anche dei gol. È giovane, ma ha già esperienza, è maturato molto e imparerà sempre di più. Se gioca c’è un motivo, Allegri non fa mai regali. Moise sta facendo le cose bene, i gol sono importanti come dicevo prima, ma dà anche tanto altro, velocità, fisicità e comunque sa segnare. Nei prossimi anni ci darà ancora tanto".

Torniamo a Juve-Inter: che partita si aspetta e quanto peserà il risultato?
"Sarà una grandissima partita, è il derby d’Italia e si sfidano due squadre in forma, con il primo posto in ballo. Sarà una partita chiusa tatticamente, difficile da sbloccare, ma di grande intensità. Perché l’Inter vorrà fare il colpo e allungare, la Juve sfruttare l’opportunità di scavalcare i nerazzurri al primo posto. Una grande opportunità. Vincere darebbe una spinta in più, soprattutto alla Juve: più fiducia e più certezze. Si deve giocare senza pressione, con intelligenza, sapendo di affrontare una squadra che l’anno scorso ha fatto la finale di Champions. Però sei la Juve e quando sei la Juve devi giocarla per vincere".

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Il suo derby d’Italia più bello?
"Tanti, perché ne abbiamo vinti tanti e poi è bello in sé: due squadre forti, gli stadi sempre pieni… Quello ricordo con più piacere è il 3-2 in rimonta San Siro nel 2018. In Italia si parla ancora della seconda ammonizione che avrei dovuto prendere? Come dico sempre, quelli che vincono non parlano. Sappiamo che abbiamo vinto quello scudetto perché eravamo la squadra più forte, come in tutti gli anni in cui sono stato alla Juve".

Torniamo al presente: nel suo ruolo c’è Locatelli, che gliene pare?
"Loca è un giocatore su cui la Juve deve continuare a puntare. Ovviamente quando passi dal Sassuolo alla Juve le cose sono diverse: la Juve è esigente e in quel ruolo tu per primo devi esserlo con te stesso. Però ha la fortuna di avere Allegri a fianco, col quale anche io ho imparato tanto, e migliorerà ancora. Deve solo continuare così".

Allegri vede un futuro in quel ruolo anche per Fagioli, al quale la Juve ha rinnovato il contratto da squalificato: ha fatto bene?
"Fagio lo conosco molto bene. Aveva iniziato molto giovane ad allenarsi con noi e avevo capito subito che era diverso. I giocatori di talento li riconosci quando dai loro la palla, da come la controllano e come te la ridanno. Ha bisogno di giocare, crescere e pensare solo al calcio. Se lo farà avrà un bel futuro. Il rinnovo ti fa capire cos’è la Juve: una grande famiglia. È un gesto importante per lui perché ha visto che ha tutto il club dalla sua parte in un periodo complicato. Il calcio ti porta in fretta alle stelle, ma altrettanto velocemente ti puoi perdere. Ha capito molto bene di aver fatto uno sbaglio: sta a lui utilizzare tutto questo tempo per tornare a essere un Fagioli migliore".

La sua squalifica e quella di Pogba hanno ridotto il centrocampo della Juve. Per gennaio la società segue diversi profili, De Paul e Fabian Ruiz in prima fila: chi le piace di più?
"Non saprei, credevo fossero interessati a Pjanic... No, sto scherzando. Non so chi arriverà, ma sarà scelto in sintonia tra il mister e il direttore sportivo che sa fare molto bene il suo lavoro e capirà subito cosa è la Juve: dovrà portare le sue qualità e i risultati".

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Il suo derby d’Italia più bello?
"Tanti, perché ne abbiamo vinti tanti e poi è bello in sé: due squadre forti, gli stadi sempre pieni… Quello ricordo con più piacere è il 3-2 in rimonta San Siro nel 2018. In Italia si parla ancora della seconda ammonizione che avrei dovuto prendere? Come dico sempre, quelli che vincono non parlano. Sappiamo che abbiamo vinto quello scudetto perché eravamo la squadra più forte, come in tutti gli anni in cui sono stato alla Juve".

Torniamo al presente: nel suo ruolo c’è Locatelli, che gliene pare?
"Loca è un giocatore su cui la Juve deve continuare a puntare. Ovviamente quando passi dal Sassuolo alla Juve le cose sono diverse: la Juve è esigente e in quel ruolo tu per primo devi esserlo con te stesso. Però ha la fortuna di avere Allegri a fianco, col quale anche io ho imparato tanto, e migliorerà ancora. Deve solo continuare così".

Allegri vede un futuro in quel ruolo anche per Fagioli, al quale la Juve ha rinnovato il contratto da squalificato: ha fatto bene?
"Fagio lo conosco molto bene. Aveva iniziato molto giovane ad allenarsi con noi e avevo capito subito che era diverso. I giocatori di talento li riconosci quando dai loro la palla, da come la controllano e come te la ridanno. Ha bisogno di giocare, crescere e pensare solo al calcio. Se lo farà avrà un bel futuro. Il rinnovo ti fa capire cos’è la Juve: una grande famiglia. È un gesto importante per lui perché ha visto che ha tutto il club dalla sua parte in un periodo complicato. Il calcio ti porta in fretta alle stelle, ma altrettanto velocemente ti puoi perdere. Ha capito molto bene di aver fatto uno sbaglio: sta a lui utilizzare tutto questo tempo per tornare a essere un Fagioli migliore".

La sua squalifica e quella di Pogba hanno ridotto il centrocampo della Juve. Per gennaio la società segue diversi profili, De Paul e Fabian Ruiz in prima fila: chi le piace di più?
"Non saprei, credevo fossero interessati a Pjanic... No, sto scherzando. Non so chi arriverà, ma sarà scelto in sintonia tra il mister e il direttore sportivo che sa fare molto bene il suo lavoro e capirà subito cosa è la Juve: dovrà portare le sue qualità e i risultati".

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