TORINO - La contingenza è curiosa ma si ferma, appunto, a questo: un caso. Perché l’anomalia è che l’Inter svolga la propria assemblea dei soci a Palazzo Parigi, affascinante e lussuoso hotel nel centro di Milano, e non che vi si riuniscano i dirigenti della Juventus per le questioni di mercato. Perché da anni, ormai, la location è diventata il luogo scelto dallo staff bianconero come “dependance operativa milanese”. Ed è lì che ieri, nel pomeriggio, Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna hanno incontrato Fali Ramadani per discutere (soprattutto, ma non solo) del rinnovo di contratto di Federico Chiesa. I due responsabili del settore tecnico stanno percorrendo la “road map” dei rinnovi contrattuali: il primo è andato a dama con Federico Gatti, ora tocca agli altri elementi considerati asset importanti per il futuro bianconero, da Locatelli a Vlahovic, da Bremer a Rugani fino, appunto, a Chiesa.
Il rinnovo del contratto di Chiesa
Anzi, sull’attaccante c’è un pizzico di fretta in più perché la scadenza del suo accordo è fissata per il 2025 e la Juve non vuole arrivare a ridosso di questa data senza che siano state definite le nuove condizioni, preferibilmente già prima della finestra di mercato di gennaio. L’incontro di ieri, chiariamo, si è rivelato un cosiddetto “primo approccio” durante il quale non si è ancora entrati nei dettagli di cifre e durata, ma è stata confermata la disponibilità e l’apertura da entrambe le parti. Non un dettaglio, in questo tipo di trattative.