TORINO - La Juventus, con il sorriso lasciato in eredità dal consueto derby vinto, si appresta a celebrare il legame con la famiglia Agnelli. Un prezioso “unicum” nel panorama nazionale e non soltanto che, lo scorso 24 luglio, ha udito echeggiare i rintocchi dei cent’anni dall’inizio della prima presidenza, quella del 1923 targata Edoardo, figlio di Giovanni, fondatore della Fiat. Il rapporto a doppio filo tra la società e la Famiglia sarà tema centrale negli eventi in programma oggi e domani, quando all’omaggio nei confronti di un glorioso passato – tanto quello remoto quanto quello recente – si unirà la visione di un futuro che alla Continassa si auspica altrettanto importante.
La sala dei trofei bianconeri si rinnova
Il doppio punto di vista sarà sintetizzato già questo pomeriggio, in occasione dell’inaugurazione del “Trophies Temple – A new space, for future successes”, mostra allestita presso lo Juventus Museum che da domani sarà aperta anche al pubblico. La sala dei trofei bianconeri si rinnova, dunque, in ossequio a un ultimo decennio che ha reso necessario abbattere muri per far spazio alla collezione di successi inanellati dalla squadra bianconera. Ma anche in previsione di un avvenire che la proprietà per prima pretende all’altezza dei traguardi passati, pur nel contesto di quella politica di razionalizzazione dei costi che sta abbracciando il pallone italiano (e non solo) nella sua interezza. Metri quadrati in più per i trionfi che già sono stati scolpiti e per quelli che saranno affrescati, insomma. Al contempo, alla presenza di John Elkann e della dirigenza al gran completo, sarà introdotta anche la mostra temporanea denominata “JuventUs”, allestimento imperniato sul tema dell’inclusività e annessi valori per cui la Juventus da sempre si spende.