Se per la regina del romanzo giallo Agatha Chrisitie «tre indizi fanno una prova», nel calcio ne servono molti di più. Però le tre partite consecutive da titolare giocate da Federico Gatti negli ultimi tre impegni della Juventus, se non possono ancora essere considerate come prova, rappresentano di sicuro un segnale importante. Un segnale di possibile, forse probabile, salto di qualità da parte del ventiquattrenne di Rivoli che la Juve aveva acquistato dal Frosinone a gennaio 2022, portandolo alla Continassa in estate.
Test veri
Fattosi subito notare per fisico, grinta e personalità, Gatti nei primi mesi ha messo in mostra anche delle incertezze, sia in marcatura sia con la palla tra i piedi, situazione in cui a volte si concede qualche licenza di troppo. Alti e bassi fisiologici per un ragazzo che fino a tre anni fa giocava nei dilettanti. Nelle citate ultime tre partite, però, Gatti ha mostrato solo alti, pur facendo provare qualche brivido ai tifosi contro il Verona per qualche giocata un po’ rischiosa. In una prestazione comunque buona, addirittura superata da quelle nelle due prove più difficili: contro l’Inter a San Siro il 19 marzo in campionato e martedì sera allo Stadium nell’andata della semifinale di Coppa Italia, Gatti è stato sempre tra i migliori della Juve. Da Dzeko a Lukaku passando per Lautaro, tutti gli sono rimbalzati addosso.
Futuro
Come detto serviranno altri indizi per provare che possa essere un titolare della Juventus, ma le premesse perché possano arrivare ci sono. Fisico, grinta e abilità nel gioco aereo ne fanno un ottimo difensore puro, personalità e tecnica gli permettono di essere prezioso anche in impostazione. Deve imparare a gestire meglio le scelte con la palla tra i piedi, oltre ovviamente a lavorare per migliorare sotto ogni aspetto, ma per la Juventus la speranza di aver piazzato un bel colpo un anno fa si fa sempre più concreta. In attesa di altri indizi.