Da Iuliano-Ronaldo al caso Nakata: quell'occhio selettivo rivolto indietro

Tra leggende mantenute vive ed altri episodi che si ricordano meno sarebbe forse il caso di guardare al presente o al passato recente

Nella Ruota del Tempo, saga fantasy di recente trasposta in serie tv, le epoche si susseguono in una ruota, ma prima che una si ripresenti è stata dimenticata: “...ricordi divengono leggenda, la leggenda sbiadisce nel mito, ma anche il mito è ormai dimenticato quando ritorna l’epoca che lo vide nascere”. Se così fosse, al ritorno di quest’epoca forse si parlerebbe ancora dello scontro tra Iuliano e Ronaldo in Juve-Inter del 26 aprile 1998. O del gol di Turone. Ricordi mantenuti vivi - anche se a volte ricostruiti proprio con qualche licenza tipica della trasformazione in leggenda, come quelle che hanno spinto Ceccarini a fare le sue precisazioni - con un occhio sempre rivolto al passato.

L'occhio selettivo e il caso Nakata

Occhio spesso selettivo, peraltro. Si ricorda molto meno, per fare un esempio, il cambio della regola sugli extracomunitari del 5 maggio 2001, vigilia di Juve-Roma, che permise ai giallorossi poi campioni di utilizzare nello scontro diretto anche il giapponese Nakata, decisivo prima accorciando le distanze e poi propiziando il 2-2 di Montella che vanificò la rincorsa bianconera in classifica. Eppure cambiare le regole in corsa è qualcosa che non si sognerebbero di fare neppure i bambini giocando a biglie in spiaggia. Ma non è che si dovrebbe rendere quell’occhio meno selettivo, o più preciso. O meglio, questo sì, nel caso debba proprio guardare indietro. Ma sarebbe forse il caso che quell’occhio guardasse al presente o al passato recente. Ma probabilmente il 26 aprile, 25° anniversario, si riparlerà di Iuliano e Ronaldo.

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