Juve, sveglia: media-gol dimezzata dall'era Higuain

Juve, sveglia: media-gol dimezzata dall'era Higuain© www.imagephotoagency.it

Circola da qualche giorno, ai limiti della viralità, una foto che ritrae un “giobbecovattiano” Gonzalo Higuain (con fronte spaziosa e barbona) assieme a Paulo Dybala. I due si sono incontrati a Miami, al DRV PNK Stadium, laddove il Pipita lavora quotidianamente - dal 2020, in forza all’Inter locale - e dove la Joya, assieme con la Nazionale argentina, s’è recato per allenarsi in vista della partita in programma mercoledì contro la Giamaica.

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Pare un’era geologica fa, il tempo in cui i due attaccanti giocavano assieme in bianconero. Anche se in realtà l’ultima volta risale appena alla stagione 2019-20. E pare incredibile anche un’altra considerazione, ora che uno gioca alla Roma (la Juve l’ha agevolato verso la porta a scadenza di contratto, senza avanzare neanche una proposta economica ritenendo che fosse fuori progetto) e l’altro addirittura in MLS. Ebbene: da quando la coppia Higuain-Dybala è stata scomposta per la prima volta, la Juventus non è mai riuscita a ripetere certi standard realizzativi. Non con Ronaldo, non con Vlahovic.

I numeri parlano chiaro: 112 gol complessivi nella stagione 2016-17 (57 partite giocate: 1,97 gol a partita di media) e 112 complessivi nella stagione 2017-18 (54 partite: media gol di 2,1). Poi il Pipita è stato letteralmente sbolognato al Milan pur di rendere sostenibile l’acquisto di Cristiano Ronaldo. E la media gol della squadra è crollata: 87 marcature nell’ultimo anno prima dell’esonero di Allegri. Sempre meglio, poi, con Sarri e Pirlo in panchina: 99 e 108. L’inizio dell’Allegri bis non ha portato benefici: appena 80 gol nel 2021-22 (52 partite, media reti di 1,5). E quest’anno si veleggia a ritmi ancora più bassi visto che in 9 incontri sono state realizzate appena 11 marcature. Con questa media - 1,2 gol a partita - non si andrebbe oltre quota 67 sigilli qualora mai si riuscisse, per ipotesi, a giocare tutte le 56 partite potenzialmente disputabili. E ci si fermerebbe a 54 qualora mai si uscisse subito dalle coppe.

Ovvio, è una proiezione che lascia il tempo che trova e - per definizione stessa - puramente teorica. Ma che, a modo suo, è indicativa per stimolare Allegri e i suoi attaccanti. Vlahovic, Milik, Kean e quando tornerà Chiesa. Il potenziale c’è, ma urge trovare un modo per sfruttarlo a dovere. Ripensando alla Joya e al Pipita...

 

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