TORINO - Scenderà una lacrima, anche due, anzi dieci, cento, mille ed è probabile che non basteranno. Diciassette anni non si dimenticano in una sola notte, per altro inutile ai fini del risultato per la Juventus e il diretto interessato. Ma forse il fatto di sapere che per Giorgio Chiellini ci sarà sempre un posto prenotato dietro una scrivania di prestigio in sede alla Continassa allevia un po’ il dispiacere. Questa sera il capitano saluterà i 40mila tifosi attesi allo Stadium, il teatro dei sogni bianconeri, il luogo che ha raccolto tutte le emozioni di undici anni straordinari, anche se la storia del Gorilla juventino comincia prima, nel 2005. Il programma delle celebrazioni desta curiosità, però qualcosa alla vigilia è filtrato. Chiellini giocherà titolare, probabilmente in coppia con Leonardo Bonucci, il nuovo capitano designato dopo la sua partenza (destinazione plausibile: la California, con i Los Angeles FC in attesa, mentre a Miami non mollano). Resterà in campo il tempo necessario per preparare il clima perfetto da standing ovation. Vorrà dire che uscirà, naturalmente, a partita in corso e se sarà durante i primi o i secondi 45 minuti poco importa. Conta l’attimo, il momento, l’istante destinato a entrare nei libri di storia del calcio. Lo Stadium in piedi, in preda all’emozione più vera. È un’immagine tutt’altro che originale e chi c’era dieci anni fa nel giorno dell’addio di Alessandro Del Piero conosce bene l’argomento.