TORINO - Massimiliano Allegri non ha potuto, e non potrà fino a dopodomani, lavorare con la stragrande maggioranza dei suoi giocatori, tutti impegnati con le Nazionali, però lui e il suo staff hanno potuto vederli giocare. Contesto diverso da quello degli allenamenti, ma per certi aspetti più significativo, dal quale prendere qualche idea nuova o qualche conferma alle proprie, di idee. Come quella di Adrien Rabiot esterno di centrocampo in un 4-4- 2, idea che Allegri ha in testa da quando è tornato a guidare la squadra bianconera. Non a caso non gli sarebbe dispiaciuto se oltre a Manuel Locatelli fosse arrivato un altro centrocampista centrale. Prima l’infortunio del francese, poi la scelta di giocare con il rombo contro l’Empoli, con Rabiot mezzala sinistra, hanno fatto sì che non lo abbia ancora provato in quel ruolo. Però ha potuto studiarlo in Ucraina-Francia di sabato, quando il bianconero è partito da mezzala nel 4-3-3 iniziale dei bleus, allargandosi poi sulla fascia quando Deschamps è passato al 4-4-2. E in quel ruolo, interpretato non certo da ala, spesso accentrandosi per fare spazio alle avanzate di Digne, Rabiot è stato decisivo nell’azione del pareggio: avviandola spostando il gioco da sinistra a destra dopo aver evitato la pressione di due avversari, poi rifinendola inserendosi in area per raccogliere di testa il cross arrivato dalla fascia opposta alla sua. Tocco sporco, ma che ha permesso a Martial di battere a rete. Al di là dell’episodio, Rabiot ha disputato una buona partita, confermando di poter brillare in quella posizione, dopo che agli ottavi dell’Europeo contro la Svizzera era stato tra i migliori giocando addirittura da esterno puro nel 3-5-2 nel primo tempo e da terzino nel 4-4-2 nella ripresa.