TORINO - Ci sono voluti quindici giorni a Rodrigo Bentancur per negativizzarsi. Un lasso di tempo contenuto rispetto ai 42 giorni di Paulo Dybala, ma comunque sufficiente per costringere l’uruguaiano a saltare tre partite, Lazio e Cagliari in campionato e, soprattutto, il Porto in Champions League.
Risultato positivo il 4 marzo, nel giro di tamponi fatto dal gruppo squadra bianconero all’antivigilia della sfida allo Stadium contro i biancocelesti di Simone Inzaghi, Bentancur è rimasto per tutto questo periodo asintomatico ed è stato immediatamento mandato in quarantena. Il ché ha permesso di limitare il contagio in casa Juventus a un unico giocatore, a differenza di altre realtà calcistiche come Torino o Inter, dove la contagiosità delle varianti ha colpito più persone.
Nove bianconeri
Ieri il club bianconero ha comunicato l’avvenuta negativizzazione del centrocampista. «Bentancur ha effettuato come da protocollo, due controlli con test molecolare (tampone) per Covid-19 con esito negativo - si legge nella nota della società -. Il giocatore, pertanto guarito e non più sottoposto al regime di isolamento, si è unito alla squadra». Lo stesso Bentancur ha salutato il suo ritorno al lavoro con i compagni alla Continassa con una foto su Instagram e la scritta “Felice di essere tornato”. In campo per tutta la seduta anche Gigi Buffon, che ha saltato la trasferta di Cagliari per lombalgia.
Al momento la Juventus non ha dunque casi di giocatori positivi al Coronavirus anche se il club è stato il primo a pagare il proprio contributo alla pandemia ai suoi inizi. Un anno fa, infatti, Daniele Rugani era stato il primo giocatore di Serie A a risultare contagiato e, dopo di lui, era toccato a Blaise Matuidi e a Dybala. Più nutrito il gruppo dei tesserati contagiati in questa stagione: un elenco avviato da Cristiano Ronaldo e poi proseguito con Weston McKennie, Alex Sandro, Juan Cuadrado, Matthijs de Ligt fino ad arrivare a Bentancur.
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