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TORINO - Per gli amanti delle coincidenze. Quelle che fanno riflettere, perché magari tanto coincidenze non sono. Ebbene: c’è un altro svedese che, come Dejan Kulusevski, ha segnato il suo primo gol in Nazionale fresco 20enne, pieno di entusiasmo epperò con la personalità di un veterano. Un certo Zlatan Ibrahimovic. Di ruolo attaccante, Ibra. Mentre Kulusveski. Beh, Kulusevski... Ancora non si sa, Kulusveski. Partito mezzala, poi diventato esterno, ma anche trequartista, se non anche attaccante alla bisogna. Di tutto un po’, via. Al punto dal finire per dichiare costantemente e in maniera tanto lungimirante quanto pragmatica, che «ho giocato in tanti ruoli negli ultimi anni. Dovunque mi schiererà il mister, lì giocherò: che sia a centrocampo, sulla trequarti, sugli esterni, da punta centrale, da seconda punta... Dipenderà dall’avversario e dal modo in cui giocheremo, io mi troverò molto bene in tutti i ruoli. Non c’è un ruolo in cui preferisco esprimermi».
In nazionale
Sabato sera, nella partita vinta 2-1 dai gialloblù contro la Croazia, ha giocato in coppia d’attacco con Berg, sbloccando l’incontro e venendo scelto quale uomo partita, tra gli applausi dei compagni. Altro che le esclusioni e le successive polemiche (lo stesso Ibrahimovic dichiaratamente sbigottito) dei mesi scorsi... Sfizioso il retroscena che spiega per filo e per segno le dinamiche che hanno portato alla scelta di avanzare il raggio d’azione di Kulusevski. Giovedì Kulusevski ha avuto “sentore”, in allenamento. Il giorno successivo Peter Wettergren, il vice del ct Janne Andersson, gli ha chiesto se se la sentisse di giocare in attacco. La risposta è stata netta: «Assolutamente sì, lo farò». La spiegazione del vice-ct, poi: «Dejan ha enormi qualità offensive. Come centrocampista esterno rischia di finire piuttosto basso contro le buone squadre e dedicare molto tempo ed energia alla difesa». [...]
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