E’ stato, in pratica, un aperitivo Champions: perché l’Atalanta è già ai quarti e la Juventus ci vuole arrivare (battendo il Lione il 7 agosto e staccando così il biglietto per la finale a 8 di Lisbona). Così, al netto del risultato fondamentale per la corsa al nono scudetto consecutivo, la squadra di Maurizio Sarri può trarre qualche indicazione proprio in vista del ritorno, fra 25 giorni, della competizione a cui i bianconeri puntano.
INTENSITÀ - L’Atalanta ha dominato il primo tempo giocando con stupefacente intensità agonistica. Non era solo la corsa, ma la determinazione con cui i nerazzurri aggredivano ogni pallone e affrontavano ogni contrasto. La Juventus ha subito, arretrando, ma soprattutto faticando a superare la pressione atalantina per portare palla agli attaccanti. L’intensità è un fattore che l’anno scorso è stata determinante in modo negativo contro l’Ajax nei quarti di finale. E non è, infatti, un caso che i momenti di maggiore sofferenza nei due incontri con gli olandesi hanno ricordato il primo tempo di sabato sera. La Juventus deve trovare quello stato fisico e mentale che, a tratti, nel corso della stagione ha mostrato. Con l’Atalanta, per esempio, sarebbe servita una maggiore convinzione nella riaggressione, quella che - per esempio - nonavrebbe dovuto consentire ai bergamaschi di giocare per otto minuti consecutivi il pallone.
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