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TORINO - Come contro il Valencia in Champions, come contro la Lazio, il Napoli e il Milan in campionato, Super Mario non perdona: nei big match Mario Mandzukic è una garanzia. Di lotta e di abnegazione, di sacrificio e soprattutto di gol decisivi: adesso che è tornato bomber a tutti gli effetti, al centro dell’attacco bianconero, e non soltanto un tuttofare bravo a spaziare lungo tutto il campo, il croato sa segnare unicame te reti pesanti. E quella contro l’Inter ha il sapore di un addio per i nerazzurri, che scivolano a -14 dalla vetta e salutano i sogni di una rincorsa allo scudetto.
PRIMA VOLTA - Stavolta non c’è la cooperativa del gol con Cristiano Ronaldo, come è accaduto in Champions contro il Valencia, ma comunque il sigillo vanta un pizzico di portoghese perché è João Cancelo, sempre più devastante sulla fascia, a sfornare dalla sinistra l’assist perfetto per la zuccata di Mandzukic che batte Handanovic. Un tuffo e un gol che va oltre i tre punti che porta in classifica, perché è un’ulteriore iniezione di fiducia per la truppa bianconera, la consapevolezza della forza di una corazzata che ha spiccato definitivamente il volo e messo quasi il sigillo sul girone d’andata, visto che mancano ancora il derby e la Roma tra le insidie da superare. Ma resta pure una rete speciale per SuperMario: alla quarta stagione di Juventus, con 41 gol sulle spalle, il croato non aveva mai segnato ai nerazzurri. Casualità, però la lacuna è stata colmata alla grande alla settima presenza contro l’Inter: anche se non ha la fascia di capitano come contro la Spal, anche se non si batte il petto, la grinta agonista di SuperMario esplode nell’esultanza. Non è il “siuu” al quale si è abituato lo Stadium, ma è l’urlo del guerriero, che non ha bisogno della Dybala Mask per far valere la propria forza.
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