TORINO - Il numero che conta, oggi, è quello dei punti in campionato e nel girone di Champions League. Quello che conterà ancora di più a fine stagione sarà quello dei trofei vinti. Alla Juventus è così da sempre e così sarà per sempre. Però di numeri in casa bianconera ne guardano anche altri: subordinati a quelli citati, ma pur sempre importanti, anche perché possono essere funzionali a raggiungere i trofi. Uno di questi è il numero degli italiani nella rosa e nella formazione titolare: la presenza di un nucleo tricolore è ritenuta molto importante da Andrea Agnelli e da tutti i dirigenti bianconeri fin dall’avvio dell’attuale ciclo vincente. Non inganni il fatto che quel numero nella Juventus è in costante diminuzione, come leggete a fianco: è un trend in parte inevitabile per una società che mira all’eccellenza e deve dunque considerare il valore dei giocatori come primo criterio per sceglierli, puntando sul Cristiano Ronaldo portoghese se non ne esiste uno italiano. E’ un trend che però la Juventus sta cercando di limitare: lo testimoniano gli investimenti fatti su Perin, Bonucci, Spinazzola, De Sciglio, Bernardeschi per citare gli ultimi acquisti italiani.
FEDE BIS - Ultimi per ora, perché Fabio Paratici ha già messo gli occhi su molti possibili obiettivi tricolori in vista del prossimo mercato. A cominciare da Federico Chiesa, per il quale erano stati mossi i primi passi già la scorsa estate. Il ventunenne attaccante esterno della Fiorentina, già 84 presenze, 12 gol e 17 assist con la squadra viola, è da tempo oggetto dei desideri di tutte le grandi. Finora i Della Valle hanno risposto no a tutte le proposte, ma la prossima estate sembra destinata a essere quella del suo distacco da Firenze per sbarcare in un club che punti allo scudetto e magari alla Champions. Il figlio d’arte di Enrico è orientato a restare in Italia e per lui andrà in scena un remake della corsa a tre per lo scudetto tra Juventus, Napoli e Inter. Con la squadra bianconera che ha più appeal rispetto alle rivali e può contare sul carisma di leader azzurri come Bonucci e Chiellini, oltre che sull’esempio di Bernardeschi del quale Chiesa potrebbe ripercorrere le orme. Proprio l’operazione Bernardeschi ha permesso di ricucire il rapporto con la società viola, che comunque non farà sconti a nessuno: oltre a convincere Chiesa a scegliere Torino anziché Milano (sponda nerazzurra) o Napoli, Paratici dovrà dunque accontentare le richieste della Fiorentina. Che non chiederà meno di 60 milioni.
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