TORINO – Non ha giocato tantissimo, però la sua presenza è sempre stata preponderante. E i quattro gol realizzati in sole 22 partite stagionali rappresentano una fedele testimonianza della sua imprescindibilità: di Sami Khedira, semplicemente, la Juventus non può fare a meno. L'equilibrio, la capacità di giocare a due tocchi, la disciplina tattica del tedesco hanno caratterizzato la stagione dei bianconeri, dall'andamento sinusoidale in avvio, quindi in costante impennata a partire dal famigerato derby del 31 ottobre. E pazienza se il centrocampista si è dovuto fermare più volte nel corso dell'annata. Massimiliano Allegri, del resto, è un maestro nella gestione di un gruppo sempre più a sua immagine e somiglianza e non si è mai davvero preoccupato dell'assenza di Khedira che tornerà protagonista domenica pomeriggio allo Stadium nella formazione anti Palermo: la doppia squalifica non ha lasciato scorie.
ASCESA – Kwadwo Asamoah e Roberto Pereyra hanno provato a “farsi carico” dell'intelligenza sopraffina del tedesco contro Milan ed Empoli e, in fondo, la Juventus non ha risentito di un'assenza così illustre: due vittorie su due e primato consolidato in classifica. Il problema è che sostituire Khedira “in toto” è una sorta di missione impossibile, considerato l'apporto di un giocatore acquisito a parametro zero l'estate scorsa dal Real Madrid che l'aveva gentilmente messo alla porta (a proposito: complimenti a Beppe Marotta e Fabio Paratici!). Con il tedesco sul prato i campioni d'Italia non hanno mai perso: il curriculum della sua prima stagione in bianconero parla chiarissimo. Un ragazzo che a 29 anni si è riscoperto importante dopo le delusioni madrilene: scrupoloso, in campo e fuori (quando si diletta a studiare l'avversario di turno davanti al computer), attento, preciso nel curare ogni minimo dettaglio di una stagione partita male (ha saltato la Supercoppa di Shanghai in seguito allo stop di Marsiglia), quindi svoltata anche grazie ai gol segnati a Bologna, Sampdoria, Udinese e Torino. E pure dal punto di vista atletico, Khedira ha già dimostrato di poter garantire un rendimento al top: lo dimostrano gli oltre dieci chilometri percorsi in media, sui livelli di Paulo Dybala e Paul Pogba, dietro il solo Claudio Marchisio. Ha ancora tre anni di contratto, Khedira, ma al di là della scadenza dell'accordo il suo futuro è totalmente juventino. A Torino ha praticamente ritrovato il piacere di giocare. Vi ricorda qualcuno? Già, solo che il tedesco non sa cosa voglia dire la nostalgia di casa...