TORINO - Un giocatore con l’aggressività di Edgar Davids, il senso della posizione di Emerson e il tatticismo di Claude Makelele forse esiste soltanto alla Playstation. Mario Lemina, ragazzo piuttosto tecnologico e ambizioso, lo sa perfettamente, ma proprio per questo si sciroppa i dvd dei tre come fossero film o serie televisive. Occhi focalizzati sullo schermo e telecomando in mano pronto a stoppare le azioni per rivederle e assimilarne i movimenti. Dei tre modelli, due (il Pitbull olandese e il Puma brasiliano) sono anche ex juventini. E Davids è tuttora uno degli idoli più amati dai tifosi bianconeri. Più che un segno del destino, una operazione mirata: Lemina ha scelto come “professori” tre dei principali mediani difensivi degli ultimi 20 anni. Davids è stato un guerriero formidabile della Juve di Marcello Lippi, Emerson un pretoriano del generale Fabio Capello e Makelele si è rivelato l’ago della bilancia fondamentale del primo Real Madrid galattico di Florentino Perez.
COME IBRA - Lemina è un 22enne sveglio e molto professionale, alla Juve è sbarcato dopo un anno di apprendistato con un allenatore esigente come Marcelo Bielsa. Ed è proprio ai tempi del Velodrome - come raccontano in Francia - che il francogabonese ha cominciato ad aggiornarsi studiando gli illustri colleghi. Una sorta di radiografia per rubare qualche segreto a tre grandi ex come Davids, Emerson e Makelele. Nel trasloco da Marsiglia a Torino, Lemina si è portato con sé anche tutto il ricco archivio di dvd e videocassette. La speranza della Juventus è che al gabonese succeda quanto capitato in passato a Zlatan Ibrahimovic. Già, lo svedese non perde occasione per rimarcare quanto nel biennio bianconero furono fondamentali i consigli di Fabio Capello, che per renderlo più concreto e devastante lo invitò a trascorrere le serate studiando le cassette dei gol di un certo Marco Van Basten.
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