"Dormivamo nei campi, ci facevano sparare": Dimarco e il racconto shock

L'esterno dell'Inter e della Nazionale azzurra ha raccontato alcuni aneddoti ospite nel podcast di Gianluca Gazzoli
"Dormivamo nei campi, ci facevano sparare": Dimarco e il racconto shock© LAPRESSE

Ospite di Gianluca Gazzoli nel podcast BSMT, Federico Dimarco si è raccontato ed ha svelato alcuni aneddoti riguardanti la sua carriera. L'esterno dell'Inter e della Nazionale azzurra ha narrato di quando militava, in età giovanile, tra le fila del Sion. Dimarco in Svizzera non ha vissuto un periodo semplice: dopo la prima partita si è rotto il metatarso e durante la permanenza lì ha vissuto la brutta esperienza della perdita del figlio che aspettava insieme alla fidanzata. "Avevo 19 anni, il momento era importante e da lì rientro dopo 4 mesi dove era cambiato l'allenatore. Ora riderete, a gennaio eravamo ultimi o penultimi e il presidente della squadra si è inventato che dovevamo andare a fare una settimana di militare con le forze armate francesi per punizione".

L'aneddoto di Dimarco

Al Sion si trattava di un vero allenamento militare con le forze armate, con tanto di prove fisiche e razioni dell'esercito, nonchè utilizzo di armi: "Abbiamo fatto il training, magari in caserma, nei campi. Dormivamo col sacco a pelo in mezzo ai campi, alle 6 svegli a camminare per 5/6 chilometri fino a che mangiavamo dentro le scatolette riscaldate col fuoco, ci facevano sparare, non con armi vere, ma è stato una sorta di addestramento militare. A me quando l'han detto non volevo andare, se non andavi però non ti pagava. Eravamo più carichi e ha funzionato, ma poi ho discusso con l'allenatore e non ho più giocato". Dimarco ha poi raccontato di essere stato vicino a chiudere la carriera in netto anticipo: "In Italia non mi voleva nessuno, neanche in Serie B credo. Alla fine è arrivato il Parma e, dopo tre o quattro partite e un goal, ho subìto il distacco del tendine dell'adduttore: altri quattro mesi di stop. Dopo Sion volevo smettere, mi dicevo: "A me chi me lo fa fare di soffrire così". A volte si dice ciò che si pensa".

Dimarco: "Theo Hernandez lo stimo tantissimo..."

"Modelli? Ci sono tanti giocatori che stimavo e tanti giocatori che ancora giocano che stimo. Per dirti, ora prenderò gli insulti ma Theo Hernandez lo stimo tantissimo come giocatore. Quando ero piccolo, c'era Roberto Carlos. Ma mi piaceva molto anche Maxwell. Giocatori così mi piacevano molto. A chi somiglio? Non mi piacciono molto i paragoni, ogni giocatore è diverso". Poi sull'Inter e Inzaghi ha aggiunto: "L'Inter è una cosa bellissima e cerco di dare il massimo. Per me la maglia nerazzurra va trattata coi guanti. Cerco sempre di trattarla in maniera speciale, questo forse mi aiuta. Inzaghi? La sua forza è che nei momenti difficili porta leggerezza e tranquillità per stemperare. Credo che quello è uno dei suoi pregi migliori che ci ha portato anche allo scudetto".

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