MILANO - Come definizione dell’aggettivo scalpitante in Treccani stanno per aggiungere all’elenco degli esempi: come un Nicolò Barella, fermo dal 23 settembre che sta per tornare in gruppo. Si è allenato a parte per tutta la settimana, Bare. Anche nei giorni che Inzaghi aveva concesso di riposo alla squadra. Ha visto le partite della Nazionale dalla tv per la seconda volta dall’inizio della Nations League (nel turno di settembre era rimasto fuori per essersi operato al naso). Adesso il centrocampista vuole tornare a prendersi il suo posto in mezzo all’Inter. Perché Barella sta bene: la distrazione al retto femorale della coscia destra è alle spalle. Tanto che martedì, alla ripresa degli allenamenti che avverrà nel pomeriggio (oggi e domani sono stati lasciati liberi da Inaghi), Nicolò con ogni probabilità si allenerà insieme ai compagni in gruppo. Ottima notizia per Inzaghi. Il quale farà poi le sue valutazioni una volta rientrati alla base tutti i nazionali interisti impegnati per il mondo, per capire se Barella sarà candidabile per una maglia da titolare a Roma - o se invece potrà subentrare a gara in corso.
Barella punta la Juve
Frattesi, che è stato il giocatore che ha sostituito finora l’ex Cagliari, ha già giocato tutta una partita intera contro il Belgio ed è candidato a una maglia da titolare pure contro Israele. Con una settimana di lavoro in gruppo nelle gambe, Barella potrebbe quindi anche essere pronto a tornare dal primo minuto contro la Roma. Tenendo ben presente, però, che l’obiettivo di Inzaghi è avere Barella al massimo per la successiva gara di campionato. Quella contro la Juve. Inzaghi non può pensare di fare a meno del suo centrocampista in quella partita, anche per una questione puramente legata al gioco della squadra. L’Inter con Barella gira meglio, è un dato di fatto. Semplicemente, le caratteristiche di Frattesi sono diverse da quelle di Barella, ed è impossibile chiedergli di essere Barella, perché ognuno dei due è, a suo modo, irreplicabile. I cloni si fanno con la pecora Dolly.