Lautaro dei due mondi logora Inzaghi ma non se stesso

Il tecnico nerazzuro cerca soluzioni per gestire l'attaccante, alle prese con gli impegni di club e con la nazionale argentina
Lautaro dei due mondi logora Inzaghi ma non se stesso© Marco Canoniero

MILANO - Capitano dell’Inter. Attaccante prezioso per l’Argentina. Stakanovista. Lautaro Martinez, fiore all’occhiello dei nerazzurri, oltre che craque dell’Albiceleste, potrebbe disputare ben 61 partite totali nel 2024, tra club di appartenenza e la propria nazionale. Nello specifico l’attaccante di Bahia Blanca, dallo scorso gennaio a luglio (cioè la seconda parte della passata stagione), ha messo insieme 31 gettoni complessivi: 17 in campionato con l’Inter, due in Champions contro l’Atletico Madrid e altrettante in Supercoppa Italiana (nella competizione vinta a inizio anno a Riad), a cui si devono poi sommare altre 10 gare, tra qualificazioni e Copa America, con la Seleccion.

La gestione di Lautaro

Un numero impressionante di incontri, che chiaramente fa pensare a nuovi record da battere e alle molteplici e possibili reti che la punta potrà segnare in tutte le manifestazioni, ma che altresì preoccupa e non lascia indifferenti, visto che maggiore è l’impiego di un qualsiasi calciatore e più alta è consequenzialmente la probabilità che l’atleta possa infortunarsi. Inzaghi quindi, dopo aver schierato Lautaro già in otto occasioni dall’incipit di questa stagione (sei in A, due, da subentrante, in Champions), volente o nolente, da qui in avanti dovrà per forza di cose continuare a gestire il suo pupillo (tenendo anche presente l’infortunio subito dopo Genova, col “Toro” out contro il Lecce alla seconda di A), mentre il ct dell’Argentina Scaloni, visti gli obiettivi da raggiungere e l’importanza del calciatore nella sua squadra, dopo aver contato sul classe ’97 nelle due partite di settembre, potrà sostanzialmente goderselo in tutti e quattro i match da affrontare da qui a fine anno (due a ottobre, altrettanti a novembre).

La bravura di Lautaro, l’attaccamento alla maglia interista, ma pure a quella dell’Argentina, è insomma una sorta di tassa da pagare in Viale della Liberazione e soprattutto ad Appiano Gentile, dove lo staff nerazzurro lavora alacremente non solo sulla tattica, ma pure sulla condizione fisica di Martinez (e dei suoi compagni di squadra), con Lautaro che dunque dovrà necessariamente essere preservato in qualche occasione futura, viste le restanti 16 partite dell’Inter da qui al 2025 (11 di campionato, 4 di Champions e l’ottavo di finale secco di dicembre contro l’Udinese in Coppa Italia).

Gli impegni con l'Argentina

Il tutto sempre tenendo a mente non solo lo stress fisico, ma anche quello mentale, visti gli interminabili viaggi oltreoceano che il calciatore è costretto a sobbarcarsi ogni qual volta risponde alla chiamata della sua nazionale. Tanto per capirci, solo per la convocazione in essere, Lautaro, viaggiando da Appiano all’Estadio Monumental di Maturín, in Venezuela, percorrà 7.857 chilometri. Dato che la seconda partita dell’Argentina (contro la Bolivia) si disputerà all’Estadio Antonio Vespucio Liberti di Buenos Aires, si devono aggiungere altri 6.781 chilometri (cioè la distanza tra i due impianti), prima ovviamente del rientro in Italia, un percorso da 11.189 chilometri.

Ergo, un totale di 25.827 chilometri per sole due partite, con Lautaro che sarà pure l’ultimo nerazzurro a rientrare dopo la sosta. Visto che il fuso orario non aiuta, con la seconda partita in programma tra martedì e mercoledì notte (ora italiana), un primo allenamento, presumibilmente di scarico, è previsto per giovedì 17, quello in gruppo probabilmente sarà il giorno successivo: poco più di 48 ore prima di Roma-Inter.

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